Già ampiamente diffuso nei Paesi anglosassoni, il protocollo del “fast recovery” è stato recentemente introdotto anche nella casa di cura privata Villa Igea di Ancona.
Di che cosa si tratta? In sostanza di un insieme di accorgimenti intraoperatori, farmacologici e postoperatori che consentono al paziente di affrontare un intervento di protesi totale di ginocchio, rimettendosi in piedi nel giro di tre ore dopo l’operazione stessa.
A fronte delle 24-48 ore necessarie quando si utilizzano protocolli tradizionali. L’introduzione del “fast recovery” a Villa Igea è stata sostenuta dal dottor Nazzareno Catalani, dal dottor Nicola Pace e dal dottor Davide Enea.
Proprio quest’ultimo sottolinea: «i 75 pazienti operati e oggetto di studio hanno dimostrato una significativa diminuzione della perdita di emoglobina (-35%) rispetto ai pazienti operati secondo protocollo tradizionale. Pur iniziando a muoversi molto prima, questi pazienti non hanno avuto alcun bisogno di trasfusioni, solitamente necessarie nel 13% dei casi operati in maniera tradizionale».
Ovviamente questo protocollo è utile al paziente, che riesce a recuperare più velocemente, ma anche alla struttura.
Contestualmente all’introduzione del protocollo è iniziata anche una collaborazione tra Villa Igea e il professor David Barret, tra i primi a recepire il “fast recovery” nel Regno Unito.
«Con Villa Igea», sottolinea Barrett, «abbiamo attivato un proficuo scambio di esperienze per migliorare sempre di più questa tecnica a beneficio dei pazienti. Alcuni accorgimenti postoperatori adottati ad Ancona potranno ora essere riprodotti anche a Southampton».
A evidenziare che collaborare consente di migliorare anche protocolli già estremamente efficaci.
Stefania Somaré