Criteri radiografici nei casi di fusione cervicale

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La letteratura internazionale non è chiara nel definire quali siano i criteri radiografici da tenere in considerazione per valutare la presenza di fusione anteriore cervicale in pazienti che sono stati sottoposti ad artrodesi.

Un gruppo di ricercatori coreani ha cercato di individuare quattro criteri utili in questo senso, basandosi sui risultati di un’esplorazione chirurgica.
Si tratta quindi di uno studio retrospettivo e comparato: What is the most accurate radiographic criterion to determine anterior cervical fusion? Riew, K. Daniel et al. The Spine Journal. Vol. 19, Issue 3, 469-475.

I pazienti che vi hanno partecipato – 82 in tutto, per un totale di 151 segmenti cervicali – sono stati sottoposti a un esame radiografico anteriore cervicale nei segmenti da C3-C4 a C7-T1 per sospetta pseudoartrosi o patologie dei segmenti adiacenti.

L’indagine è stata effettuata a un anno circa dall’intervento. Questi pazienti sono stati sottoposti all’indagine tenendo conto dei criteri stabiliti dai ricercatori: movimento interspinale (ISM) inferiore a 1 mm e sovrastante maggiore/uguale a 4, valutato da una radiografia dinamica; presenza di un bone bridge visto attraverso le scansioni di una tomografia computerizzata (CT); la presenza di un ExGBB o di InGGB, osservati con una ricostruzione multiassiale delle scansioni della tomografia.

Ognuno dei criteri è stato associato a quanto osservato nel corso dell’intervento chirurgico: quello più performante nell’individuare la fusione delle vertebre cervicali è l’ExGGB, seguito dal movimento spinale, dalla presenza di bone bridge e, infine, dall’InGGB.

Inoltre, l’ExGGB ha dimostrato di essere il criterio più sensibile e specifico per questa malformazione ossea. I ricercatori hanno concluso che la presenza di ExGGB (anteriore, posteriore o laterale) è quello che meglio correla con l’esplorazione chirurgica. Questo, aggiunto ai criteri ISM, può essere utilizzato come criterio in questi pazienti che vengono operati per artrodesi con l’uso di gabbie.

Stefania Somaré