Come contrastare le posture errate da tecnologia

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Ortopedici, fisiatri e specialisti del Laboratorio di Attività Motoria Adattata (LAMA) dell’Università di Pavia in questi giorni richiamano l’attenzione sui rischi associati all’uso continuativo dei dispositivi tecnologici, soprattutto a carico della postura.
La necessità di orientare efficacemente lo sguardo porta a protendere il capo e il collo in avanti, mettendo sotto stress i muscoli della colonna cervicale. Inoltre, si tende a curvare in avanti il dorso. Come risultato, si assumono atteggiamenti posturali scorretti.

«Se corrette tempestivamente, le posture errate sono reversibili. Ma se si trascura il problema e non si corre ai ripari, la colonna vertebrale tenderà a fissarsi definitivamente in posizioni sbagliate, molto più difficili da risolvere e a rischio di diventare irreversibili», sottolinea il dott. Luca Marin, membro del Laboratorio LAMA e coordinatore dell’area riabilitativa dell’Istituto di Cura Città di Pavia del Gruppo San Donato.

Studi condotti nel 2021 dall’International Association for the Study of Pain (IASP) stimano che il 25-30% dei bambini e dei ragazzi in età scolare soffre di dolori alla colonna vertebrale.
In almeno un terzo di questi i sintomi durano più di tre mesi e incidono negativamente sulla vita sociale e sulle attività quotidiane. D’altronde, i dati Istat sottolineano che il 35% dei giovani passa oltre tre ore al giorno davanti a uno schermo.

Marin suggerische: «quando usiamo lo smartphone o il tablet per lunghi periodi è importante modificare regolarmente la postura flessa, abitualmente adottata, usando le braccia per alzare lo schermo fino a consentirci di mantenere allineate testa e colonna cervicale. Le stesse indicazioni valgono per il pc, modificando correttamente la postazione di lavoro. Sono consigliati anche esercizi di auto-allungamento» per contrastare le posture errate.

Questi esercizi devono essere svolti da seduti, con il busto staccato dallo schienale, bacino e colonna ben allineati, spalle rilassate e braccia lungo i fianchi con i palmi rivolti in avanti. Le anche e le ginocchia devono disegnare angoli di 90°. I piedi devono essere ben poggiati a terra.
A questo punto, si allunga lentamente la colonna verso l’alto mentre si inspira lentamente, si tiene la posizione per una ventina di secondi, per poi tornare alla posizione iniziale espirando.
Oltre a condurre questi esercizi di allungamento come abitudine, può essere importante eseguire controlli posturali.

Spine 3D è un innovativo sistema di rilevamento tridimensionale che non utilizza radiazioni e che consente di monitorare l’equilibrio e le curve della colonna anche più volte l’anno, permettendo di studiarne l’evoluzione.

Stefania Somaré