Chirurgia robot-assistita e navigazione in chirurgia spinale

Darren Lebl

Tra le tecnologie in uso in chirurgia ortopedica vi sono la chirurgia robotica e la navigazione computer assistita per aumentare la precisione dell’inserimento delle viti nei pazienti che necessitano di chirurgia spinale.
Una tecnica in rapida espansione che, a detta di chi la utilizza di frequente e anche di studi di letteratura, offre indubbi vantaggi ai pazienti, in termini di ricovero, mobilizzazione e guarigione precoce (Avrumova F, Morse KW, Heath M, Widmann RF, Lebl DR. Evaluation of K-wireless robotic and navigation assisted pedicle screw placement in adult degenerative spinal surgery: learning curve and technical notes. J Spine Surg. 2021 Jun;7(2):141-154. doi: 10.21037/jss-20-687. PMID: 34296026; PMCID: PMC8261565). Per utilizzare questi strumenti occorre avere la corretta formazione, anche se in altri ambiti c’è chi sostiene che la chirurgia robot assistita consenta anche a chirurghi non esperti di eseguire procedure che altrimenti non riuscirebbero a portare a termine.

Un’équipe dell’ospedale Hospital for Special Surgery (HSS) di New York, dove la metodologia è applicata, ha pubblicato uno studio in cui prende in considerazione proprio la curva di apprendimento per inserire viti peduncolari con l’aiuto di un robot e della navigazione computerizzata, mettendola a confronto con la curva di una tecnica tradizionale.

Darren Lebl

A tal fine, gli autori hanno rianalizzato retrospettivamente i dati relativi a 65 pazienti adulti operati per patologia lombare degenerativa con l’ausilio di questa tecnologia. Tutti hanno ricevuto una fusione spinale. Il risultato più interessante è che «il posizionamento delle viti risulta essere molto accurato, con un breve tempo richiesto per adottare al meglio questa metodologia. Nello studio – sottolinea il dottor Darren R. Lebl, autore corrispondente – si vede che bastano pochi casi perché il chirurgo sia in grado di utilizzare il robot in modo corretto e veloce».

La chirurgia spinale resta una chirurgia complessa e in questi casi, quindi, la discriminante è che il chirurgo spinale in sala operatoria abbia molta esperienza con le tecniche tradizionali: in questo caso, l’ausilio del robot e della navigazione computerizzata diventano un supporto, ma il chirurgo può intervenire in modo differente se questo si rende necessario durante l’intervento. Ma diamo qualche numero. Nel complesso, la maggior parte delle viti è stata da subito posizionata nella posizione definita nel planning operatorio… e comunque, il numero di viti che sono state inserite in modo scorretto e quindi che sono state corrette è calato progressivamente dopo il 30 paziente.

Nel complesso, comunque, oltre il 90% delle viti inserire erano corrette al primo tentativo. Rispetto alla tecnica tradizionale, nella serie di pazienti osservata non è avvenuta nessuna complicanza, mentre l’inserimento manuale delle viti peduncolari può portare, per esempio, a lesioni dei nervi o dei vasi. Molti chirurghi contestano che le tecnologie qui utilizzate richiedono molto tempo per la preparazione pre-intervento, ma lo studio evidenzia che il tempo richiesto diminuisce con il tempo, grazie all’esperienza. Insomma, lo studio sostiene l’utilizzo di queste tecnologie.

Stefania Somaré