Riceviamo e pubblichiamo il commento di Roberto Riccardo Ruggiero, presidente di Assortopedia, sulla revisione del nomenclatore tariffario dell’assistenza protesica.
Nei giorni scorsi la Conferenza Stato Regioni ha dato il proprio benestare, al netto di piccole modifiche, alla proposta ministeriale di revisione delle tariffe dell’assistenza protesica, unitamente a quelle della specialistica ambulatoriale.
Finalmente, dopo 25 anni, vengono aggiornate le tariffe dei dispositivi realizzati su misura contenuti nell’Elenco 1 del Dpcm 12 gennaio 2017. In questo modo il pacchetto LEA potrà trovare, dopo ben 7 anni, il suo perfezionamento.
È evidente che, in questa fase, il Ministero della Salute e il Governo tutto sono impegnati nella definizione della legge finanziaria 2025, che obbliga a un’attenta ponderazione tra le istanze e le necessità che provengono da ogni settore e l’equilibrio economico che una legge di bilancio impone.
Salutiamo quindi con favore lo sforzo profuso dall’attuale Governo, che ha finalmente deciso di portare la propria attenzione anche verso il settore dell’assistenza protesica che, ricordiamo, assiste ogni anno 2,5 milioni di cittadini italiani.
Ma c’è ancora molto da lavorare. Nel 2025 il dialogo con il Ministero dovrà continuare per risolvere altre problematiche: la reintroduzione delle calzature predisposte, limitatamente a talune patologie, la correzione dei tempi minimi di rinnovo, la valutazione delle nuove tecnologie e l’eliminazione di quelle ormai superate.
E ancora, la realizzazione di un nuovo elenco nel quale allocare gli ausili complessi contenuti nell’art. 30 bis della Legge 96/2017. È indispensabile sottrarre queste famiglie di ausili alla modalità di acquisto della procedura pubblica, del tutto inadeguata a garantire l’ appropriatezza dell’ausilio fornito.
Per non parlare degli impegni normativi che attendono le Regioni, che dovranno emanare le linee guida e le modalità di erogazione necessarie al funzionamento di un meccanismo complesso che coinvolge le aziende sanitarie, gli assistiti e le aziende ortopediche.
«C’è ancora molto da lavorare sia in ambito ministeriale sia in ambito regionale – il commento di Roberto Riccardo Ruggiero, presidente di Assortopedia –. Siamo da sempre disponibili a portare le nostre competenze ai tavoli tecnici che verranno indetti. Le aperture dimostrate dal ministro nel corso degli ultimi incontri sono indispensabili per addivenire a un nomenclatore moderno che consenta al cittadino di accedere a dispositivi appropriati, al servizio sanitario di controllare la qualità della spesa e alla filiera delle aziende ortopediche di avere da un lato una corretta visibilità finanziaria e dall’altro di poter esprimere il reale potenziale della tecnica ortopedica italiana».