La professione del fisioterapista, come tutte le professioni sanitarie, evolve insieme alle esigenze di salute della popolazione. Durante il congresso annuale del Gruppo Terapia Manuale e Fisioterapia Muscoloscheletrica dell’Associazione Italiana di Fisioterapia, si è parlato anche di questo.
In particolare, oggi al fisioterapista specializzato in Terapie Fisiche Manipolative Ortopediche, indicate con l’acronimo inglese OMPT, viene richiesto di acquisire anche competenze trasversali.
Le riassume qui Filippo Maselli, presidente del Gruppo di Interesse Specialistico: «Comunicazione, etica, biostatistica, psicologia e filosofia sono le competenze necessarie per meglio interpretare i bisogni dei pazienti e comprendere anche quando essi necessitano di altri professionisti della salute. Il tutto contribuisce a generare quell’approccio multiprofessionale e multidisciplinare che oggi è centrale nella presa in carico dei pazienti».

Filippo Maselli

Durante il convegno è stato inoltre sottolineato che, per offrire le migliori cure possibili ai pazienti che necessitano di percorsi riabilitativi, è necessario avere passione, ma non basta: servono innovazione nella produzione di nuove evidenze, condivisione di intenti e di azioni, sviluppo scientifico continuo, ricerca clinica con altissimi livelli qualitativi.
Obiettivi già propri del background di AIFI, come dimostra il fatto che negli ultimi anni «la fisioterapia italiana è riuscita a passare da semplice user a eccezionale producer di letteratura scientifica di elevata qualità.

Oggi siamo a tutti gli effetti considerati sempre più a livelli internazionali come una realtà crescente, motivata, appassionata e capace di diventare una vera eccellenza nel panorama mondiale, riuscendo a creare non poche collaborazioni con colleghi e colleghe di altissimo calibro in diversi contesti. Sono sempre più numerosi i colleghi stranieri ci chiedono di intervenire ai nostri congressi, e noi ne siamo onorati», aggiunge Maselli, che prosegue elencando alcuni dei traguardi propri del gruppo OMPT, partendo dai due master in Terapie Fisiche Manipolative Ortopediche che hanno concluso il proprio monitoraggio internazionale, uno dell’Università di Genova e l’altro di quella di Padova.

«Abbiamo poi ottenuto il Certificato di Eccellenza da parte della International Federation of Orthopaedic Manipulative Physical Therapy, che consacra a tutti gli effetti l’Italia tramite il GTM, come Full Member della Federazione».

Infine, sono stati avviati altri Master, presso l’Università di Roma Tor Vergata, l’Università di Bologna, l’Università del Molise, l’Università di Roma La Sapienza e l’Università di Perugia: il coinvolgimento di così tante realtà universitarie favorisce la creazione di un Network di professionisti diffuso nel Paese, il che non fa che amplificare le collaborazioni e aumentare le possibilità di scambio. Un fatto essenziale per continuare a far crescere la professione e permettere ai pazienti di avere percorsi riabilitativi sempre più di qualità.

Stefania Somaré