Nel corso del 4° Seminario Nazionale SICGe – Società Italiana di Cardiologia Geriatrica, che si è svolto il 24 e 25 giugno scorsi a Roma, Sandro Boccanelli, presidente SICGe, ha affermato che le operazioni chirurgiche sugli anziani potrebbero aumentare del 25% se si adottasse il test del cammino. Secondo tale test, infatti, la velocità della camminata rivela più di tanti altri parametri chi è più a rischio di morte: i pazienti che camminano ad una velocità tra 0,83 e 1 metro al secondo hanno una mortalità 1,77 volte superiore, e quelli con velocità inferiore a 0,83 metri al secondo hanno una mortalità 3,16 volte superiore, rispetto a chi cammina con una velocità superiore a un metro al secondo. «Il test del cammino è una variabile riassuntiva», spiega Niccolò Marchionni, vicepresidente Sicge, «sulla quale convergono molte caratteristiche associate all’invecchiamento, come la perdita di massa muscolare, le modificazioni dell’assetto ormonale, ma anche molte malattie».
Stefania Somaré