La fascite plantare, patologia del piede piuttosto comune, se non trattata adeguatamente può diventare cronica, con un inspessimento della fascia. Tra i trattamenti conservativi utilizzati vi sono l’uso di antinfiammatori orali per ridurre l’infiammazione, l’esercizio terapeutico, l’utilizzo di plantari, terapie fisiche e infiltrazioni.
Un recente studio turco, pubblicato su Foot & Ankle International, confronta l’efficacia di una infiltrazione di corticosteroidi, abbastanza comune in questi pazienti, con quella di una infiltrazione di plasma arricchito di piastrine (PRP).
L’assunto alla base del lavoro è che i corticosteroidi portano un beneficio solo temporaneo al paziente, per di più associandosi a possibili eventi avversi. Gli autori si chiedono, quindi, se questi farmaci possano essere sostituiti da un PRP.
Modalità di studio
Questo studio randomizzato arruola 152 pazienti, 75 trattati con una infiltrazione di PRP e 77 con una di corticosteroidi.
In tutti i casi l’infiltrazione è stata effettuata sotto guida ecografica. I pazienti sono stati quindi seguiti per un periodo di 6 mesi, così da poter verificare l’efficacia dei due trattamenti sul dolore plantare e sulla funzionalità del piede.
Le valutazioni di follow up sono state effettuate a 1 mese, 3 mesi e 6 mesi dall’infiltrazione. Gli indici presi in considerazione dal team di ricerca sono la Scala Visuale Analogica per il dolore e il Foot Function Index (FFI) per la funzionalità.
PRP per la fascite plantare: i risultati dello studio
Una volta analizzati i valori degli indici considerati e la loro variabilità nel tempo, gli autori hanno evidenziato un possibile vantaggio dall’uso di infiltrazioni di PRP, anche se visibili nel medio periodo.
Se, infatti, i valori di VAS e FFI misurati nei due gruppi di pazienti sono sovrapponibili prima dell’infiltrazione e anche a 1 mese e 3 mesi dalla stessa, a 6 mesi si iniziano a osservare delle differenze: in particolare la VAS risulta essere decisamente inferiore nei pazienti trattati con PRP rispetto che negli altri, con valori medi rispettivamente di 1.98 ± 0.35 e 2.79 ± 1.13. Tuttavia, come sottolineato dagli autori, questa differenza non supera la soglia MCID.
Diverso il discorso per la funzionalità del piede, che migliora nettamente nei pazienti trattati con PRP, con valori di FFI a 6 mesi di 22.3 ± 4.1, contro i 29.8 ± 5.5 dei pazienti sottoposti a infiltrazione di corticosteroidi. In questo caso c’è, inoltre, il superamento della soglia MCID di 7 punti, il che sottolinea la rilevanza clinica del dato.
Le realtà sanitarie coinvolte in questo lavoro sono il Başakşehir Çam and Sakura City Hospital, la Istanbul Medipol University e l’Istanbul Physical Therapy Rehabilitation Training and Research Hospital.
Bucak ÖF, Kalaoglu E, Atasoy M, Coskun E. Comparative Effectiveness of Platelet-Rich Plasma and Steroid Injections in Chronic Plantar Fasciitis: Evaluating Pain Relief and Functional Recovery. Foot Ankle Int. 2025 Jun 29:10711007251346784. doi: 10.1177/10711007251346784. Epub ahead of print. PMID: 40581848.