La spalla è forse l’articolazione più complessa del corpo umano e certamente quella capace di eseguire la più alta varietà di movimenti e con il range of motion maggiore.

La mobilità della spalla, come quella dell’anca, è in parte legata alla qualità dei legamenti che la compongono e alla loro flessibilità e può essere allenata.

Quando si invecchia, tuttavia, può capitare di andare in contro a una perdita di mobilità a carico di questa articolazione, con lo sviluppo di piccole disabilità che possono minare la vita quotidiana. Così, magari, l’anziano non riesce più a prendere un vaso posizionato sulla mensola alta della cucina o non arriva più ad allacciarsi i bottoni posizionati sulla schiena.

Di recente un team di ricerca giapponese ha voluto studiare il movimento della spalla di 30 anziani, confrontandoli con quelli di 60 giovani adulti, per fornire misure obiettive che possano aiutare a valutare l’evoluzione dei movimenti di spalla connessi con l’età e allo sviluppo di un indice obiettivo da utilizzare nella valutazione di spalla.

Lo studio è stato condotto dalla Scuola di Scienze della Salute di Odawara, dell’Università Internazionale di Salute e Welfare, e dall’Ospedale di Heiwadai.

Le posizioni di spalla prese in considerazione

Come anticipato, gli autori hanno arruolato in questo lavoro, pubblicato su The Journal of Physical Therapy Science, 60 soggetti giovani e sani e 30 adulti anziani, per un totale rispettivamente di 60 e 30 spalle.

Ogni partecipante è stato sottoposto alla misurazione del range of motion rotazionale, interno ed esterno, in diverse condizioni e posizioni: in prima, seconda e terza posizione e in abduzione a 30° e 60°, in flessione a 30° e 60° e in flessione orizzontale a 30° e 60°. I risultati così ottenuti sono stati messi a confronto per individuare eventuali differenze statisticamente significative.

I risultati dello studio

Gli autori hanno effettivamente osservato che, in alcune specifiche posizioni, il range of motion rotazionale dei soggetti più anziani si discosta da quello dei partecipanti giovani.

Per scendere nel dettaglio, questo range of motion rotazionale interno risulta essere significativamente più basso negli anziani rispetto che nei giovani in abduzione a 30°, in abduzione a 60°, in seconda posizione, in flessione orizzontale a 30° e in terza posizione, rispettivamente.

Se si passa al range of motion rotazionale esterno, invece, questo è più basso negli anziani in prima e seconda posizione, nella flessione orizzontale a 30° e 60°, nella terza posizione, nella flessione a 60° e a 30°.

Resta da vedere come gli autori utilizzeranno questi risultati per realizzare un indice oggettivo di valutazione della spalla.

Toyoda D, Mizuno T, Iwatate K. Shoulder joint rotational range of motion characteristics among the elderly. J Phys Ther Sci. 2025 Jul;37(7):372-375. doi: 10.1589/jpts.37.372. Epub 2025 Jul 1. PMID: 40599836; PMCID: PMC12208691.

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