La cervicalgia aspecifica è una problematica molto diffusa nella popolazione mondiale e, in particolare, in quella dei Paesi ad alto reddito. Si associa infatti spesso a tendenze posturali legate ad abitudini lavorative, come l’uso del computer o lo stare molto seduti a una scrivania.

Ci sono indicazioni in letteratura che la cervicalgia è più frequente nelle donne che negli uomini, che cresce in incidenza con l’età, presentandosi soprattutto dopo i 39 anni, che colpisce tra il 10% e il 21% della popolazione generale.

L’approccio terapeutico a questo disturbo che genera dolore e rigidità nella zona delle spalle, e che può associarsi anche a mal di testa tensivo, è per lo più di tipo multimodale: si basa infatti su terapia manuale di intensità differente a seconda del livello di sintomatologia presentata dal paziente, sulla terapia cognitivo-comportamentale e su esercizi specifici. Per capire quale sia la preparazione dei fisioterapisti italiani nel prescrivere esercizi specifici per la cervicalgia, un team di ricerca ha condotto una survey, pubblicandone i risultati su “Musculoskeletal Care”.

Formazione carente riguardo ai test di valutazione

Strumento principale di questo lavoro è un questionario di 30 domande, inviato online a fisioterapisti. Hanno risposto positivamente 446 professionisti, nel 57,3% dei casi fisioterapisti manipolativi ortopedici (OMPTs). Nonostante l’84% dei partecipanti avesse certificazione di aver seguito della formazione relativa agli esercizi da prescrivere per la cervicalgia aspecifica, i risultati della survey indicano che molti non hanno familiarità con i test da utilizzare nella fase di valutazione.

Per esempio, l’abstract riporta che il 35% dei rispondenti non conosce il test di resistenza degli estensori cervicali, mentre il 41% non ha dimestichezza con il test di resistenza scapolare.

Quanti fisioterapisti prescrivono gli esercizi?

Sebbene l’approccio multimodale per il trattamento del disturbo stia acquisendo sempre più credibilità, ci sono ancora dei professionisti che si astengono dal prescrivere esercizi per la riduzione della sintomatologia da cervicalgia asintomatica. Quantomeno, questo è ciò che emerge dai risultati della survey.

Tra i partecipanti sono soliti alla prescrizione di esercizi specifici il 79% dei fisioterapisti manipolativi ortopedici e il 56% dei fisioterapisti non specializzati. Ciò significa che un 21% dei primi e un 44% dei secondi non prescrive, sebbene qualcuno tra loro sia d’accordo in via teorica. Gli autori concludono che occorre aumentare la formazioni negli esercizi aerobici e di resistenza che possono supportare il trattamento di questo disturbo così diffuso, anche per allinearsi alle richieste delle linee guida internazionali.

Studio: Lopez G, Landino L, Faletra A, Maselli F, Dunning J, Young I, Giovannico G, Brindisino F, Feller D, Falla D, Mourad F. Knowledge, Attitude and Practice of Italian Physiotherapists When Prescribing Exercise for People With Non-Specific Neck Pain: A National Survey. Musculoskeletal Care. 2025 Jun;23(2):e70115. doi: 10.1002/msc.70115. PMID: 40326172.

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