Un uso eccessivo del tendine di Achille può determinare infiammazione e ridotta funzionalità, con dolore associato e difficoltà a salire sulle punte dei piedi. Tra le diverse professioni che mettono sotto sforzo questo tendine, c’è la danza: ballerine e ballerine professioniste, infatti, chiedono molto ai propri tendini di Achille e, contemporaneamente, devono prendersene cura per poter continuare a ballare al meglio delle proprie capacità.
Proprio per questa ragione, un team di ricerca statunitense, capitanato dalla facoltà di Medicina della Emory University di Atlanta, ha scelto proprio i danzatori come target per valutare l’efficacia di un nuovo metodo di valutazione del tendine di Achille non invasivo, che evita anche di utilizzare radiazioni.
Presentato sul Journal of Orthopaedic Research, questo metodo utilizza la sinergia tra due esami diagnostici, la risonanza magnetica Ultra-Short Echo Time e l’elastografia a onde di taglio.
Più nel dettaglio, questo studio trasversale valuta la relazione tra i segnali ottenuti con la risonanza magnetica e la rigidità meccanica del tendine di Achille in 34 soggetti, 15 ballerini professionisti e 19 soggetti comuni.
Alla base dell’intuizione c’è il fatto che la risonanza magnetica Ultra-Short Echo Time consente di quantificare l’acqua presente nel tessuto e di creare una matrice delle componenti del tendine di Achille, dati che possono essere confrontati con quelli dell’elastografia a onde di taglio, usata per valutare la rigidità del tendine lungo l’asse longitudinale e trasversale.
Associare le due tecniche diagnostiche
Ciò che gli autori hanno potuto osservare dai risultati ottenuti sui 34 soggetti è che la tecnica utilizzata permette di evidenziare differenze nel tendine di Achille tra le categorie danzatori e non danzatori.
In particolare, l’elastografia a onde di taglio evidenzia un maggiore sviluppo del tendine di Achille nella sua componente trasversale, una caratteristica che sembra essere legata all’allenamento ripetuto ad alto carico, tipico dei ballerini.
Per quanto riguarda il metodo proposto, la matrice ottenuta fuori da risonanza a partire dai valori della risonanza Ultra-Short Echo Time mostra una componente di rilassamento del tendine che si associa positivamente all’asse longitudinale nei ballerini e a quello trasversale nei non ballerini: ciò indicherebbe, secondo gli autori, un ruolo microstrutturale di questa componente, ruolo ancora da indagare.
La componente di rilassamento qui considerata tiene in considerazione tanto la capacità del tendine di rilassarsi rapidamente grazie all’acqua legata al collagene, quanto del più lento rilassamento legato all’acqua interstiziale.
Secondo gli autori, questi risultati evidenziano il potenziale di integrate la risonanza magnetica Ultra-Short Echo Time e l’elastografia a onde di taglio nello studio della relazione tra struttura del tendine e funzione del tendine e dell’adattamento al carico meccanico. Un miglioramento della valutazione struttura-funzione del tendine di Achille sano e in stato patologico potrebbe migliorare i protocolli riabilitativi e le strategie di prevenzione per gli atleti, inclusi i ballerini professionisti.
Horner AM, Gonzalez FM, Gleason CN, Blackmon A, Faulkner E, Dyckman D, Umpierrez MB, Wong PK, Sharghi VK, Su P, Reiter DA. Characterizing Microstructural and Mechanical Properties of Dancer Achilles Tendon Using Ultrashort Echo Time MRI and Shear Wave Elastography Ultrasound. J Orthop Res. 2025 Oct 22. doi: 10.1002/jor.70075. Epub ahead of print. PMID: 41122056.
 
             
        

