La sindesmosi tibio-fibulare ricopre un ruolo essenziale per la stabilità della caviglia, evitando l’esecuzione di movimenti eccessivi soprattutto in rotazione, interna ed esterna. Quando viene lesionata, la caviglia diventa meno stabile. Le lesioni a carico della sindesmosi colpiscono soprattutto nella popolazione sportiva, a causa di eventi traumatici.
L’incidenza stimata varia dall’1% all’11%, sia a seconda della popolazione considerata, che del metodo diagnostico utilizzato. In particolare, sembra che una radiografia in carico sia più efficiente di una in scarico nel mettere in evidenza problemi in questa sindesmosi. Un recente studio condotto tra Turchia e Palestina, valuta proprio le differenze esistenti in una immagine radiografica eseguita in carico o in scarico.
Allo studio hanno partecipato 36 volontari sani, di età compresa tra 18 e 65 anni. Il lavoro è stato svolto presso il Başkent University Konya Research Center di Ankara.
Le differenze tra le due tipologie di radiografia
I soggetti che hanno partecipato a questo studio sono stati sottoposti a una indagine radiografica della caviglia in 3 diverse visioni: antero-posteriore, laterale e dalla mortasa, per entrambe le caviglie, in carico e in scarico.
Le immagini ottenute sono state utilizzate per misurare lo spazio libero tibio-fibulare, la sovrapposizione tibio-fibulare, lo spazio libero mediale, la distanza tibio-fibulare laterale, il rapporto tibio-fibolare anteroposteriore e il tibiale laterale delle caviglie studiate.
Ciò che emerge è che le misurazioni effettuate su radiografie in carico differiscono da quelle svolte su radiografie in scarico.
Gli autori hanno osservato che il carico rende maggiore il rapporto tibio-fibulare anteroposteriore e lo spazio libero tibio-fibulare, mentre la sindesmosi tibio-fibulare, lo spazio libero mediale e la distanza tibio-fibulare laterale sono maggiori nelle radiografie in scarico. Gli altri parametri non risentono del cambiamento.
Ricadute dello studio
Individuare eventuali lesioni della sindesmosi tibio-fibulare è importante per intervenire tempestivamente e favorire la guarigione. Se non trattate queste lesioni rischiano di favorire l’instabilità di caviglia, condizione che incide spesso negativamente sul passo e sulla propensione al movimento.
Inoltre, una caviglia con instabilità cronica è difficile da recuperare totalmente, anche per l’elevato tasso di recidiva. Gli autori sottolineano l’importanza di approfondire l’argomento per individuare protocolli specifici che indichino quando è utile usare la radiografia della caviglia in carico e quando invece no.
Studio: Mohammadzadeh Azarabadi, J., Shalalfa, N., Gökkuş, K. et al. Radiographic comparison of weight-bearing and non-weight-bearing positions in evaluating the distal tibiofibular syndesmosis: a single-center study of 72 ankles. J Orthop Surg Res 20, 461 (2025). https://doi.org/10.1186/s13018-025-05886-x