La scoliosi idiopatica colpisce circa il 3% della popolazione generale, con una netta prevalenza nel genere femminile. Se si considera che per tantissimo tempo la ricerca medica è stata condotta soprattutto sulla popolazione caucasica, si può prevedere che questa percentuale possa cambiare in etnie differenti. In Cina, per esempio, al momento l’incidenza è stimata al 3,75%.

Nella maggioranza dei casi la scoliosi idiopatica si manifesta con lo sviluppo sessuale del soggetto, quindi in una fase che potremmo definire pre-adolescenziale o adolescenziale, di per sé già altamente sfidante per l’individuo. Si tratta di una fase di vita in cui il giovane inizia a cercare attivamente se stesso e lo fa grazie al confronto con i pari, una fase in cui la relazione sociale è talmente importante da portare il giovane ad assimilarsi agli altri pur di avere un gruppo di appartenenza. Questo processo può essere inibito dalla diagnosi di scoliosi.

Chi soffre di scoliosi può presentare evidenti alterazioni del tronco e spesso deve indossare tutto il giorno un corsetto che lo fa sentire diverso dagli altri e fa nascere il timore di non essere accettati. Se a ciò si aggiunge la paura della presa in giro, il gioco è fatto.

La letteratura ha già studiato il fenomeno, sottolineando come spesso i giovani con scoliosi incorrano in problematiche psicoemotive. Questo è il focus di un recente studio condotto dal West China Hospital della Sichuan University di Chengdu, nel quale si cerca di capire la relazione tra scoliosi idiopatica e alienazioni sociale nei giovani pazienti cinesi e di individuare fattori di rischio indipendenti per lo sviluppo di questa condizione, fattori sui quali potenzialmente poter lavorare per preservare la salute anche psicoemotiva dei soggetti.

L’alienazione sociale è una realtà

Gli autori hanno incluso nel proprio studio 252 adolescenti affetti da scoliosi. Ognuno dei partecipanti è stato inizialmente sottoposto a un primo questionario per raccogliere informazioni generali, per poi passare alla misurazione di una serie di scale: la Scala di Alinazione Sociale, la Scala di Assistenza Familiare, la Scala di Ansietà auto-riportata.

Questa prima fase dello studio ha evidenziato che, effettivamente, i giovani pazienti con scoliosi hanno una tendenza all’isolamento sociale (37.21 ± 0.78), presentano spesso bassi livelli di assistenza familiare (6.33 ± 0.70) e dichiarano di provare alti livelli di ansia (53.11 ± 0.88). Una regressione multivariata ha permesso agli autori di individuare anche i fattori di rischio.

Fattori legati allo stato sociale

Una volta cercata la correlazione tra caratteristiche generali dei pazienti e livelli di isolamento sociale e ansia, gli autori hanno individuato alcuni fattori di rischio su cui i clinici devono porre attenzione per attuare strategie preventive e di supporto.

Tra i fattori che possono favorire l’alienazione sociale in questi pazienti c’è il livello di educazione: sembrerebbe che maggiore è il livello di istruzione frequentato, minore sia il rischio di sviluppare il desiderio di abbandonare i pari. Accanto a questo fattore compare anche il reddito mensile familiare: in questo caso il risultato sembra paradossale, perché sono i figli delle famiglie a maggior reddito a essere maggiormente a rischio, forse perché i genitori sono più assenti perché sottoposti a pressione lavorativa o perché questi genitori caricano i propri figli di maggiori aspettative.

Fattori legati alla patologia in sé

Lo studio fa emergere un altro aspetto importante. Tanto prima arriva l’esordio della patologie, tanto più la scoliosi è grave e deformante, tanto più cresce il rischio che il paziente incorra in ansia, tema di non essere accettato, fatichi ad accettare il proprio aspetto allo specchio e, per questo, si allontani dalla società, chiudendosi in se stesso.

Il tutto peggiora ulteriormente se la scoliosi del paziente gli rende difficile il prendersi cura di se stesso in autonomia. Tutti questi fattori devono essere considerati al momento della diagnosi e poi monitorati nel tempo, per fornire un valido supporto a questi giovani.

Esistono già équipe che prevedono un supporto psicologico per il paziente che ne abbia bisogno e per i suoi caregiver, perché il trattamento della scoliosi è efficace solo se si crea una sintonia e una collaborazione vera tra clinici, familiari e paziente. Un clima di stima e fiducia reciproca supporta il giovane nell’indossamento del corsetto, per esempio, e nella esecuzione degli esercizi prescritti, aumentando l’aderenza terapeutica e portando a esiti di qualità.

Zeng Y, Fu Q, Li X. Analysis of the Current Status and Influencing Factors of Social Alienation in Adolescent Scoliosis Patients. Orthop Surg. 2025 May 22. doi: 10.1111/os.70073. Epub ahead of print. PMID: 40401497

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here