Ha preso il via ufficialmente nella seconda metà dello scorso dicembre un nuovo progetto congiunto dell’Istituto Italiano di Tecnologia e di Inail per portare sul mercato inedite soluzioni robotiche destinate al potenziamento delle strategie di riabilitazione e al segmento della protesica. IIT e l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro sono intenzionate ad agire in questi ambiti su due fronti e con altrettante iniziative. La prima riguarda lo studio e lo sviluppo di un esoscheletro motorizzato che permetta la deambulazione dei soggetti paraplegici. La seconda ha invece a che fare con la realizzazione di un sistema di protesi avanzato degli arti superiori centrato su una mano poli-articolata e di un polso di moderna generazione. Alla base della cooperazione tra le due realtà coinvolte c’è, secondo quanto è stato reso noto in sede di presentazione dell’accordo, la volontà di ottimizzare le rispettive risorse e competenze. E un tale processo di ottimizzazione mira a «raggiungere più rapidamente risultati di elevato livello qualitativo trasferibili al mondo industriale». Quest’ultimo è altresì chiamato poi ad agevolare la produzione su larga scala «di dispositivi avanzati a costi competitivi e più sostenibili» tanto dal panorama della sanità pubblica quanto naturalmente dai pazienti in vista dell’ampliamento della base dei fruitori potenziali. Dialogo con le aziende e trasferimento tecnologico sono d’altronde due delle prerogative statutarie dell’Istituto Italiano di Tecnologia che ha sede a Genova ed è presieduto da Gabriele Galateri di Genola. E sul lungo periodo intende dare un contributo importante alla crescita di un made in Italy di assoluta eccellenza internazionale anche nei contesti della protesica e delle tecniche riabilitative. «L’esoscheletro», ha spiegato a Ortopedici&Sanitari il direttore generale di IIT e coordinatore dell’intero piano, Simone Ungaro, «è una struttura esterna in grado di potenziare le capacità fisiche di chi la indossa. Perciò può offrire applicazioni rivoluzionarie in campo medico e nelle terapie di riabilitazione. In questo particolare caso, esso si presenta come una struttura motorizzata che punta ad andare incontro alle esigenze dei soggetti paraplegici. Si tratta del frutto del connubio tra l’esperienza clinica di Inail con l’analisi dei prodotti sul mercato», ha detto Ungaro, «e dei risultati conseguiti da IIT nella robotica umanoide con particolare attenzione alla sensoristica e al controllo o all’equilibrio nella deambulazione. Rappresentano il punto di partenza per nuove soluzioni dalle migliorate caratteristiche di vestibilità, controllo, personalizzazione e, non da ultimo, di sicurezza».