Sono numerosi gli studi che negli ultimi anni hanno valutato l’efficacia dell’exergaming come strumento per la riabilitazione di bambini affetti da paralisi cerebrale infantile, in particolare per il recupero dell’arto superiore.
Virtual Reality ha pubblicato un lavoro indiano incentrato proprio su questo tema. Gli autori hanno coinvolto in questo studio 8 bambini con PCI emiplegica, di età compresa tra 6 e i 13 anni, con diagnosi basate sul test BOT-2 per quanto riguarda la mobilità e funzionalità dell’arto superiore e sul test DTVP-3 per quanto riguarda la percezione visiva.
Come prima cosa, il team di ricerca ha elaborato exergames personalizzati, partendo proprio dai punteggi di BOT-2 e DTVP-3 ottenuti dai partecipanti, così da poter lavorare sulle loro esigenze specifiche.
Gli strumenti sviluppati incorporano sensori indossabili per migliorare la coordinazione mano-occhio e la percezione visiva, unità di misurazione inerziale, sensori di movimento della mano e un’interfaccia tattile. Gli exergames sono stati utilizzati su un monitor TV, per garantire la comodità dei partecipanti.
Esiti della riabilitazione con exergames
Durante la fase riabilitativa i piccoli pazienti sono stati incitati a utilizzare entrambi gli arti superiori, ma se in difficoltà, il lavoro si è concentrato sull’arto malato. I partecipanti hanno ricevuto le istruzioni per muoversi sullo schermo in forma verbale o scritta.
Gli exergames sviluppati richiedono movimenti specifici, che sono poi quelli che devono essere allenati: flessione, estensione dell’arto, adduzione, abduzione, rotazione mediale e laterale, la presa, movimenti della spalla per lavorare sul range of motion.
Ogni partecipante ha seguito inizialmente 3 mesi di terapia convenzionale, per poi intraprendere quella virtuale. Le sessioni in questo caso sono state bisettimanali e sono durate 3 mesi.
I partecipanti hanno eseguito 3 giochi per sessione, a livelli di difficoltà differenti, per una durata complessiva di 40-45 minuti alla volta, con il supporto costante del terapista che li ha incoraggiati e aiutati a focalizzarsi.
Alla fine di ogni sessione, i partecipanti sono stati guidati in attività rilassanti, come il disegno. Concluso il periodo di studio i pazienti sono stati nuovamente sottoposti ai test BOT-2 e DTVP-3, per verificare eventuali cambiamenti.
Conclusioni
Il confronto tra i valori dei test ottenuti alla fine del periodo di riabilitazione convenzionale e alla fine dell’allenamento con gli exergames evidenzia un miglioramento nelle abilità motorie fini e grosse, nella percezione visiva e anche nella coordinazione occhio-mano. Questi risultati suggeriscono che l’associazione tra biosensori ed exergames può supportare il processo riabilitativo di pazienti con PCI emiplegica.
Questi risultati si basano su un campione molto piccolo e per avere una reale valenza clinica dovrebbero essere riconfermati in studi più ampi.
Studio: V., Kumar, N., Kataria, C. et al. Efficacy analysis of psychomotor impairment using virtual reality-based exergames for rehabilitation of congenital hemiplegic cerebral palsy children. Virtual Reality 29, 81 (2025). https://doi.org/10.1007/s10055-025-01152-x