Da anni la letteratura ha dimostrato che un autograft è la soluzione migliore per effettuare una riparazione del legamento crociato anteriore: rispetto all’allograft, la percentuale d’insuccesso è molto inferiore.
Qual è il legamento da preferire come autograft? È la domanda sottesa allo studio “A comparative analysis of autograft choices of anterior cruciate ligament reconstruction and their effects on muscle strength and joint biomechanics”, pubblicato su Frontiers in Sports and Active Living.
Gli autori afferenti a varie università tunisine, cappeggiate da quella di Sfax, hanno coinvolto 44 pazienti di genere maschile di età compresa tra 25 e 37 anni, dividendoli in 4 diversi gruppi, ognuno trattato con un particolare tipo di autograft, ovvero: banda ileotibiale (ITB); tendine degli ischiocrurali (HT); una combinazione di banda ileotibiale e tendine degli ischiocrurali (ITB + HT); osso, tendine, osso (BTB).
Gli esiti dei diversi autograft sono stati valutati in base al recupero della coppia massima dei quadricipiti e del hamstring e dell’equilibrio tra quadricipiti e hamstring.
Riabilitazione postoperatoria
Tutti i partecipanti allo studio hanno sostenuto un percorso riabilitativo simile, composto da 4 fasi.
Nelle prime due settimane post intervento, il lavoro si è concentrato sull’edema, sul recupero del range of motion del ginocchio, sul recupero del controllo dei quadricipiti e sul recupero del passo.
Dalla terza alla sesta settimana compresa il focus è passato sul range of motion completo del ginocchio e sulla capacità di sostenere i carichi, per poi iniziare a eseguire qualche esercizio cinetico chiuso con ROM compreso tra 0° e 50°. Successivamente sono stati introdotti esercizi di flessione, estensione, adduzione e abduzione e un allenamento propriocettivo.
Dalla settimana 7 alla settimana 12 sono stati potenziati gli esercizi della fase precedente, con l’aggiunta di alcuni più faticosi, con pesi e barre.
Dalla 13esima settimana fino alla 26esima sono stati eseguiti gli stessi esercizi della fase 2 e 3, ma in ROM massimo e aumentando progressivamente i carichi, e iniziando a riprendere gli allenamenti specifici dello sport praticato dal soggetto e concentrandosi sul rinforzo del ginocchio.
La misurazione della coppia massima dei quadricipiti e del hamstring è stata effettuata subito dopo l’intervento a dopo circa 6 mesi e a fine del percorso riabilitativo, su entrambe le gambe.
I risultati
Il primo risultato osservato è una differenza significativa nelle misurazioni tra l’arto sano e quello operato. L’autograft per cui questa differenza è maggiore è il BTB, che si associa in particolare al deficit maggiore sia nei quadricipiti che nel hamstring tra i due arti.
Al contrario, l’autograft con ITB e HT è quello che mostra un deficit minore. Se andiamo a osservare l’equilibrio tra quadricipiti e hamstring, l’autograft BTB è ancora quello che dà esiti inferiori, mostrando la maggiore deviazione, mentre l’autograft con HT è quello che permette di raggiungere il miglior equilibrio.
Gli autori suggeriscono quindi di prestare grande attenzione al tipo di autograft utilizzato per il crociato anteriore, sottolineando che l’autograft con HT potrebbe determinare un maggior equilibrio tra la forza muscolare di quadricipiti e hamstring, favorendo la stabilità del ginocchio.
Studio: Issaoui W, Dergaa I, Ghouili H, El Omri A, Guelmami N, Chomier P, Ghrairi M, Ben Saad H, Moalla W. A comparative analysis of autograft choices of anterior cruciate ligament reconstruction and their effects on muscle strength and joint biomechanics. Front Sports Act Living. 2025 Jan 27;6:1444465. doi: 10.3389/fspor.2024.1444465. PMID: 39981267; PMCID: PMC11841387