Quando un paziente presenta displasia dell’anca, l’osteotomia periacetabolare è uno degli approcci chirurgici più utilizzati per migliorare la stabilità articolare e ridurre i rischi di artrosi associati alla patologia. Si tratta di un intervento complesso, che può prevedere diversi punti di ricostruzione e che richiede, quindi, di affrontare il periodo post-operatorio in modo particolarmente attento e delicato. In particolare, si consiglia di sospendere il carico del peso sull’arto trattato per favorire la guarigione delle ossa coinvolte.
Il senso di questa revisione è di identificare, se ci sono, evidenze che consentano di standardizzare la fase post-operatoria e riabilitativa e, in particolare, proprio la pratica di sospensione del carico.
Al momento, infatti, esistono diversi tipi di protocollo, con diversi timing rispetto alla ripresa del carico, diverse gestioni dell’intensità di carico da somministrare al paziente e un diverso uso del supporto fornito da un tutore.
I risultati mostrano grande eterogeneità
La letteratura è ricca di studi sul periodo post-chirurgico dopo interventi al ginocchio, anche per questa ragioni gli autori hanno individuato ben 63 lavori da inserire nella loro revisione.
Solo il 29% di questi studi indica l’inizio della mobilizzazione post-operatoria, avvenuta nel primo giorno dopo l’intervento per il 18%, nel secondo giorno per il 6%, nel terzo giorno per il 2% e nel quarto giorno per il 2%.
Solo nel 2% dei casi la mobilizzazione è avvenuta lo stesso giorno dell’intervento. Per quanto riguarda il carico, questo è stato raccomandato in forma parziale sin da subito nel 18% degli studi, con un protocollo della durata di 6-8 settimane.
Tuttavia, la modalità di riduzione del carico risulta essere molto diversa tra i vari studi, con alta varietà riferita, per esempio, al tocco dell’alluce al suolo, tocco della punta al suolo, appoggio del piede, appoggio piatto del piede e uso di protezioni.
Tra gli strumenti più frequentemente suggeriti per ridurre il carico ci sono le stampelle (48%), mentre il tutore è stato suggerito solo nel 5% dei casi. Inoltre, in riferimento al tutore, sono scarse le informazioni date.
In generale, si può dire che un ritorno al carico dilatato nel tempo riduce il rischio di fratture pelviche rispetto al ritorno a un carico immediato. Questa è l’evidenza che emerge dalla revisione e che potrebbe essere utile per stilare protocolli più sicuri.
Negli studi inclusi, il ritorno allo sport viene consentito tra i 6 mesi e l’anno dopo l’intervento. Come spesso accade, anche questa revisione suggerisce di aumentare la qualità degli studi condotti in questo settore, così da poter giungere a evidenze più definite e utili nella pratica clinica.
Leopold, V.J., Hildebrandt, A., Hübner, E. et al. Postoperative weight-bearing restrictions and rehabilitation after periacetabular osteotomy: a systematic review. J Orthop Surg Res 20, 944 (2025). https://doi.org/10.1186/s13018-025-06448-x.


