Un articolo apparso su ATM – Annals of Translational Medicine ha indagato il ruolo che un programma riabilitativo pre-operatorio ben definito, effettuato in telemedicina, può avere sulla durata del ricovero in ospedale e sulle disposizioni alle dimissioni in pazienti che vengono sottoposti a protesi totale di ginocchio.
In particolare, il programma si componeva di esercizi da svolgere in maniera indipendente, indicazioni nutrizionali per affrontare meglio l’intervento, informazioni relative la sicurezza in casa e alla gestione del dolore.
Lo studio statunitense in questione (Morad Chughtai, Neil V. Shah, Assem A. Sultan et al, The role of prehabilitation with a telerehabilitation system prior to total knee arthroplasty. Annals of Translational Medicine. vol. 7, numero 4, February 2019) ha visto la collaborazione di 3 istituti, per un totale di 476 pazienti con età media 65,1 anni.
A questi si sono aggiunti 362 pazienti che non hanno partecipato al programma pre-operatorio e che hanno costituito il gruppo di controllo.
I ricercatori hanno evidenziato una riduzione dei giorni di permanenza e migliori disposizioni alle dimissioni nel gruppo studio (da 2,7 a 2): il 77,2% dei pazienti che hanno seguito il programma sono stati mandati a casa senza bisogno di assistenza, mentre questa percentuale nel gruppo di controllo è del 42,8%.
A quanto pare, quindi, l’adozione di programmi riabilitativi e di educazione pre-operatori può essere utile su outcome a breve termine. Ulteriori studi sono però necessari per analizzarne l’impatto a lunga distanza, il rapporto costi/benefici e la soddisfazione di clinici e pazienti.
Stefania Somaré