Profilassi antibiotica per ridurre il rischio di infezione periprotesica

Uno studio statunitense valuta retrospettivamente pazienti sottoposti a profilassi antibiotica un giorno prima dell’artroplastica di anca, indagandone i vantaggi.

Ogni intervento chirurgico porta con sé rischi di complicanze. Nel caso dell’artroplastica, tra gli eventi avversi più temuti c’è l’infezione periprotesica, che richiede un immediato intervento di revisione.
Benché le percentuali con cui si presenta questa infezione appaiano basse (tra 0,3% e 2,5%), i pazienti che sviluppano questa complicanza sono tutt’altro che rari.

Nel corso degli anni molti studi si sono concentrati su questo problema, cercando una soluzione. Un esempio è l’uso di protesi con antibiotico, in altri casi si è suggerita una terapia antibiotica preventiva, di profilassi.

Sono noti gli effetti delle terapie antibiotiche sul microbiota intestinale umano, che ne viene indebolito, e dato che la salute di questo microbiota è fondamentale perché il sistema immunitario funzioni al meglio, viene naturale chiedersi se la profilassi non giochi a sfavore dell’insorgenza dell’infezione periprotesica, piuttosto che essere di aiuto.

Uno studio retrospettivo

Per valutare il reale impatto della profilassi antibiotica sullo sviluppo di infezioni periprotesiche, in questo caso di anca, un team di ricerca del Dipartimento di Ortopedia e Medicina dello Sport dell’Università di Washington ha condotto uno studio retrospettivo su un campione di 5,476 pazienti sottoposti ad artroplastica totale di anca in diversi ospedali statunitensi e inseriti all’interno del database TriNetX.

Gli autori si sono concentrati in primis sulle infezioni periprotesiche sviluppatesi entro 90 giorni dall’intervento, quindi considerate precoci. Tra gli esiti secondari c’è anche lo sviluppo di infezioni cutanea, superficiale o profonda, e tutte le cause di revisione.

La gestione del paziente con infezione periprotesica è estremamente complessa e costosa e non sempre porta a una risoluzione, non sono rari i casi in cui il soggetto deve sottoporsi a diversi interventi e, in alcuni casi, la soluzione ultima rimane l’amputazione dell’arto. Per questo è importante capire come prevenire questo evento avverso.

Riduzione delle infezioni periprotesiche

Pubblicato su Journal of the American Academy of Orthopaedic Surgeons, lo studio mette in evidenza come la profilassi antibiotica di un giorno non dia vantaggi rispetto allo sviluppo di infezioni periprotesiche, ma che possa addirittura favorirlo. L’analisi del campione, infatti, consente di osservare un aumento dell’incidenza di infezioni periprotesiche nella popolazione sottoposta a profilassi, rispetto all’altra.

Non sembrano esserci, invece, differenze per quanto riguarda gli altri outcome presi in considerazione. Secondo gli autori sarebbe necessario valutare con attenzione anche gli effetti di interventi antibiotici più lunghi.

Lo studio: Kubsad S, Collins AP, Dasari SP, Chansky HA, Fernando ND, Hernandez NM. Impact of Extended Prophylactic Antibiotics on Risk of Prosthetic Joint Infection in Primary Total Hip Arthroplasty: A Matched Cohort Analysis. J Am Acad Orthop Surg. 2024 Sep 10. doi: 10.5435/JAAOS-D-24-00290. Epub ahead of print. PMID: 39254971