Politiche per la disabilità in Europa

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«Le persone con disabilità in Europa sono circa 80 milioni, il 15% della popolazione totale. Ogni giorno i ragazzi con disabilità e le loro famiglie devono confrontarsi con diversi problemi: la difficoltà di accesso e inserimento nelle strutture scolastiche, gli episodi di violenza, la scarsa partecipazione alle decisioni che li riguardano, le barriere all’accessibilità fisica (e non) dei luoghi». Così Roberta Angelilli, vicepresidente del Parlamento europeo e presidente del Gruppo di alto livello per l’uguaglianza di genere e la diversità, presentando alla Giornata internazionale delle persone con disabilità i risultati dello “Studio sulle politiche degli Stati membri concernenti i minori con disabilità”, realizzato dal Parlamento europeo. Si tratta di una ricerca comparativa che vuole fornire una panoramica sulla legislazione, sulle best practice e sulle lacune presenti nel quadro giuridico e a livello attuativo negli Stati membri. «Sono ancora molti i bambini con disabilità», spiega Angelilli, «ai quali è negato il diritto alla vita familiare, data l’insufficienza di aiuti e supporti alle famiglie. Preoccupa poi il fatto che i bambini con disabilità rischiano cinque volte di più di essere vittime di abusi: in Francia il 90% di questi minori ha denunciato episodi di insulti e il 40% episodi di bullismo; in Germania le ragazze con disabilità rischiano tre volte di più di essere vittime di violenza e abuso rispetto alla media della popolazione tedesca». L’Italia, da parte sua, è all’avanguardia in tema di istruzione inclusiva, essendo l’unico Stato in cui il sistema di istruzione ordinario assorbe il 99,6% degli studenti con disabilità, anche se non sempre il servizio è adeguato alle esigenze educative.