Pubblichiamo l’editoriale di avvio della collaborazione con Ortopedici&Sanitari, in veste di direttore scientifico, di Andrea Lauria, tecnico ortopedico docente presso il corso di laurea in Tecniche Ortopediche presso l’Università degli Studi di Pavia e titolare di Globosan.
Quando nell’ormai lontano 2006 ho concluso il mio primo percorso universitario presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, mai avrei potuto immaginare che il mio futuro sarebbe stato immerso in una professione di cui a quei tempi probabilmente non conoscevo la reale esistenza.
Ipotizzavo un breve “passaggio” all’interno dell’azienda di famiglia, all’epoca produttrice di ausili per la disabilità, come progettista di carrozzine, per cominciare ad assaggiare il mondo lavorativo e successivamente poi avviare una carriera da designer in uno dei molti storici studi dell’area torinese.
Mai avrei pensato di trovarmi due anni più tardi con in mano il programma di studi del corso di laurea in Tecniche Ortopediche e di capire che quel mondo che avevo imparato a conoscere da un punto di vista molto marginale, alla fine non era poi così male.
Mai avrei creduto di trovarmi, a meno di tre anni dalla mia laurea, nuovamente al primo giorno di scuola, proprio per quel corso di laurea che mi avrebbe impegnato con entusiasmo nei futuri cinque, regalato una città che per me rimane una seconda casa, fatto conoscere persone diventate amici fraterni prima ancora che colleghi.
Soprattutto, se in quel novembre del 2006, qualcuno mi avesse detto che oggi mi sarei trovato qui a scrivere il mio primo editoriale come direttore tecnico scientifico di quella che può essere considerata una delle riviste di riferimento del mondo delle professioni sanitarie, sinceramente, avrei pensato che quel qualcuno stesse abbondantemente sbagliando persona.
Invece, nella vita nulla è tanto ampiamente smentibile come quelle che sembrano essere le più solide certezze. Un passo dopo l’altro mi sono trovato a percorrere vie che mai avrei pensato di attraversare, con la fortuna di osservarle sempre con gli occhi di chi ci è arrivato per strade non convenzionali, abituato a paesaggi del tutto diversi, cercando di portare in questo per me nuovo scenario punti di vista inusuali.
Anche in questa nuova avventura cercherò di mantenere lo stesso approccio a quella che è diventata la mia professione all’interno delle tecniche ortopediche, dando sempre ampio spazio a uno sguardo critico e fortemente rivolto all’innovazione.
All’interno della “nuova” Ortopedici&Sanitari cercheremo quindi di dare il nostro contributo al rinnovamento di un settore della salute spesso e ingiustamente troppo poco conosciuto ai più, apportandovi i contenuti necessari per la comprensione delle nuove tecnologie e spingendo per un suo migliore inserimento in un ecosistema variegato e integrato.
All’interno di ogni numero verrà dato spazio a tematiche inerenti non solo il ristretto mondo delle tecniche ortopediche, ma anche quello medico e sanitario in genere, verranno presentate realtà che per storia, competenza e innovatività si rendono protagoniste all’interno del comparto, intervistati opinion leader del settore e offerta una finestra sulla sfera accademica e della ricerca, presentate le ultime novità in ambito tecnologico per la sanità e creata una base di dialogo con le future generazioni di professionisti, oggi studenti ma domani colleghi.
Tecnologia e Multidisciplinarietà, queste saranno senza dubbio le due parole chiave che guideranno il nostro lavoro a servizio di Ortopedici&Sanitari, perché un’esperienza lunga sessant’anni si può definire tradizione, ma affinché possa durarne altrettanti e molti di più, deve rivolgere il proprio sguardo necessariamente al futuro.
Come in ogni impresa che si rispetti, la nostra sarà una squadra completa e variegata, supportata da un comitato scientifico e una redazione con i quali il confronto costante sarà sempre la regola e mai un’eccezione.
Sperando che ogni lettore possa trovare in questa rivista un punto di riferimento e interazione, stimolo e sprone per un proprio miglioramento personale, con queste poche parole iniziamo una nuova sfida, mettendoci in prima persona a disposizione per un proficuo scambio di idee, perché è dal dialogo costante che si sviluppa la crescita più concreta e sostenibile.
Per questo e per i molti numeri a seguire, buona lettura.