Si chiama Simri ed è Società Italiana di Medicina Riabilitativa Interventistica, la prima con questo orientamento nata nel nostro Paese. Persuasi che l’approccio riabilitativo, associato a un gesto terapeutico mininvasivo, permetta di raggiungere l’obiettivo terapeutico in tempi più rapidi, i fondatori vogliono agire anzitutto rinnovando la didattica e la ricerca scientifica attraverso la creazione di un laboratorio di comunicazione multimediale per l’erogazione di moduli didattici ultra-specialistici. In questo modo si intende dare un nuovo impulso all’atto medico riabilitativo.
Presidente della neonata società scientifica è il professor Raoul Saggini (nella foto), specialista in Ortopedia e Traumatologia, in Medicina Fisica, Riabilitazione e in Medicina dello Sport, ordinario di Medicina Fisica e Riabilitativa all’Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti. Anima che ben rappresenta tutte le facce della Simri, che posiziona il medico al centro della diagnosi.
«Tutte le manovre interventistiche, siano esse volte a curare il sintomo o la causa, trovano nella Simri una valenza scientifica e un razionale metodologico che aiuta il medico giovane ad avvicinarsi alla medicina del terzo millennio con una visione olistica, e allo stesso tempo estremamente pratica e concreta, durante l’approccio terapeutico», dichiara Saggini, delineando una vera e propria strategia riabilitativa per il paziente.
Saggini spiega la sua idea di formazione: «nelle aule si svolgeranno solo momenti di sintesi e di condivisione, grazie a Cadaver Lab e a corsi pratici di Medicina Riabilitativa Interventistica. I moderni canali di formazione MOOC (Massive Online Open Courses) saranno gli strumenti di comunicazione della Simri. La piattaforma che creeremo permetterà ai soci di accedere a informazioni e anche di collaborare per crearne di nuove».
Stefania Somaré