Lombalgia cronica e utilità della diatermia

Team dell’Università di Almeria, in Spagna, testa la diatermia a radiofrequenza dielettrica pulsata-capacitiva monopolare per trattare pazienti con dolore lombare cronico.

Una delle cause più diffuse di disabilità nel mondo è il mal di schiena cronico, in particolare localizzato nella zona lombare. Secondo l’OMS tutte le persone soffrono almeno una volta nella vita di mal di schiena cronico, anche se sono le donne a essere più predisposte. Inoltre, in circa il 90% dei casi il dolore non ha cause chiare.

Sempre l’OMS stima che nel mondo siano circa 619 milioni i soggetti che soffrono di questo disturbo, con un picco di casi tra i 50 e i 55 anni. La riabilitazione è una delle più importanti strategie terapeutiche per affrontare il mal di schiena cronico, tant’è che esistono già diversi tipi di protocolli per guidare gli specialisti nel trattamento di chi soffre di lombalgia.

Allo studio anche altri mezzi, magari di natura fisica. Tra queste, la diatermia che consiste nel riscaldare i tessuti dall’interno, utilizzando varie forme di energia. Un recente studio randomizzato spagnolo, condotto presso l’Università di Almeria, testa l’efficacia di una diatermia a radiofrequenza dielettrica pulsata-capacitiva monopolare.

Protocolli terapeutici

Sono 68 i pazienti inclusi nello studio, con dolore lombare da un minimo di 3 mesi e un’intensità dolorosa di almeno 3 sulla scala visuale analogica. I soggetti sono stati divisi in 2 gruppi: uno ha ricevuto 3 sessioni settimanali da 20 minuti di diatermia per 3 settimane, mentre l’altro, di controllo, delle sessioni simulate.

Nel caso del gruppo di studio, il protocollo prevede l’uso di frequenze di 840 kHz e 30 V, somministrare in modo dinamico sui trigger point miofasciali del quadrato dei lombi lombare, del multifido e dell’ileocostale. Vediamo quali sono gli outcome presi in considerazione.

Outcome primari e secondari

Il dolore è uno degli outcome primari di questo studio, affiancato dal tasso di limitazione percepito dal paziente nello svolgimento di alcune attività quotidiane, misurato con il questionario Roland Morris Disability.

Tanti anche gli outcome secondari:

  • Oswestry Low Back Pain Disability Index (ODI) per valutare i limiti a una vita quotidiana normale
  • Tampa Kinesiophobia Scale per valutare la paura del soggetto a fare movimenti che potrebbero portare dolore
  • SF-36 quality of life questionnaire che parla della percezione che il paziente ha della propria qualità di vita in relazione al proprio disturbo
  • Pittsburgh sleep quality index per valutare la qualità del sonno nel mese precedente; il McQuade test, per valutare la forza isometrica dei muscoli flessori del tronco
  • test Anterior trunk flexion, per misurare la capacità di movimento dei muscoli della colonna.

Il confronto degli esiti di questi test e questionari prima e dopo le settimane di intervento mostra come la diatermia valutata sia effettivamente capace di apportare alcuni miglioramenti, soprattutto come riduzione del dolore, miglioramento della funzionalità fisica e sociale, dello stato mentale e del sonno. Date le dimensioni del campione, come sempre accade in questi casi, servono ulteriori conferme date da studi più grandi.

Lo studio: Lara-Palomo, I.C., Capel-Alcaraz, A.M., García-López, H. et al. Effects of monopolar pulsed-capacitive dielectric radiofrequency diathermy in patients with chronic low back pain: a randomised clinical trial. Sci Rep 14, 14059 (2024). https://doi.org/10.1038/s41598-024-64832-9