Video di elevata qualità tecnica che permettono di trasmettere le competenze chirurgiche necessarie per eseguire interventi ad alta complessità: questa la ragione che ha portato l’American Academy of Orthopaedic Surgeons a premiare ancora una volta il professor Cesare Faldini, direttore della Clinica Ortopedica 1 di Ortopedia e Traumatologia dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, che negli anni ha vinto ben 30 premi per i suoi video, rendendo l’Istituto bolognese il più premiato nella videolibrary dell’istituzione americana.

D’altronde, gli interventi ad alta complessità sono all’ordine del giorno presso il Rizzoli di Bologna, definita da Faldini «l’unica struttura pubblica nel panorama sanitario nazionale in grado di coprire tutta l’ortopedia ultra complessa, dall’oncologia alle grandi deformità della colonna vertebrale, dell’anca, del ginocchio e del piede». Il Rizzoli, inoltre, ha sempre dato all’insegnamento attraverso l’immagine una grande importanza.

La Scuola di Disegno Anatomico

Riprende Faldini: «Il connubio tra tradizione e innovazione è alla base anche di questo traguardo. L’esigenza di rappresentazione visiva portò alla nascita nel nostro Istituto della Scuola di Disegno Anatomico, con i disegnatori a fianco dei chirurghi per rendere chiaro con il disegno quello che una fotografia non poteva cogliere in sala operatoria. La naturale evoluzione di quell’intuizione sono i video in cui usiamo oggi tutti gli strumenti tecnologici disponibili per insegnare come ridurre l’invasività e curare l’elevata complessità, i tratti del nostro approccio che continuano a migliorare le risposte che l’Ortopedia può garantire ai pazienti».

L’ultimo video premiato

L’ultimo video a essere premiato ha come oggetto l’intervento anteriore nell’anca displasica lussata, una variante rara ed estremamente complessa, che oggi può essere raggiunta senza toccare i muscoli grazie alla nota tecnica “bikini”, sviluppata in seguito a una intuizione avuta proprio all’Istituto bolognese nel Ventesimo secolo.

Data la propria mission, il Rizzoli punta da sempre a portare innovazione all’interno delle procedure chirurgiche. Conclude il professor Faldini: «Semplificare gli approcci chirurgici in senso mini invasivo per la chirurgia protesica, ad esempio ha permesso di ridurre il dolore nei pazienti, il tempo di ricovero e il bisogno di riabilitazione. Un risparmio intelligente che non è basato sulla riduzione dell’assistenza ma sulla riduzione della necessità di assistenza».

Un obiettivo che è stato raggiunto grazie alla stretta collaborazione con l’Istituto di Anatomia dell’Università di Bologna. Ogni nuova procedura può essere documentata con un video che ne permette la diffusione e l’uso da parte di chirurghi che vogliano apprenderla e portarla nella propria pratica quotidiana.

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