Ogni anno nel mondo si verificano tra i 10,4 e gli 83 casi per milione di abitante di lesione spinale. Se nei Paesi sviluppati le lesioni spinali sono per lo più legate a ragioni traumatiche, in quelli non sviluppati esistono molti casi non traumatici, dovuti a condizioni degenerative, a tumori, a patologie vascolari, a infezioni e a infiammazioni.
La riabilitazione nei pazienti con lesione spinale non traumatica è particolarmente importante e necessita di un approccio altamente personalizzato, che tenga conto anche della causa della lesione.
Di recente un team di ricerca italiano ha indagato per capire se ci sono fattori che permettono di individuare i pazienti con lesione spinale non traumatica che più facilmente verranno dimessi al proprio domicilio dall’ente riabilitativo. Lo studio è pubblicato sullo European Journal of Physical and Rehabilitation Medicine. Vi hanno partecipato il Dipartimento di Neuroscienze dell’IRCCS San Raffaele di Roma, l’Istituto San Raffaele di Sulmona (Abruzzo), il Dipartimento di Geriatria e Riabilitazione dell’Ospedale Universitario di Parma (Emilia Romagna), il Dipartimento di Salute Fisica e Mentale e Medicina Preventiva dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, l’Azienda Provinciale Servizi Sanitari (APSS) di Trento, l’AUSL Romagna e la Fondazione Serena Olivi ETS di Perugia.
Massimizzare l’indice Spinal Cord Indipendence Measure
Gli autori hanno preso in considerazione gli esiti di alcuni indici riabilitativi misurati in 394 pazienti con lesione spinale non traumatica al momento del ricovero presso la struttura riabilitativa (T1) e a quello delle dimissioni (T2). I parametri presi in considerazione sono la Scala dell’ American Spinal Injury Association (ASIA) e la Spinal Cord Independence Measure (SCIM), utili per valutare la funzionalità motoria e l’indipendenza funzionale dei pazienti.
I valori di questi indici è stato quindi associato con criteri statistici di vario genere a caratteristiche demografiche del paziente e al tipo di dimissione ottenuta, se a verso il domicilio o verso un istituto di ricovero riabilitativo.
Gli autori hanno così osservato che i pazienti più giovani e con valori di indice SCIM maggiori sono quelli che ottengono i valori migliori degli indici e possono quindi essere dimessi al domicilio.
C’è un altro fattore da tenere in considerazione, ovvero lo stato civile: se il paziente vive con qualcuno è più facile che possa essere dimesso al domicilio.
Lo studio sottolinea l’importanza di portare avanti piani riabilitativi personalizzati capaci di massimizzare lo score SCIM e favorire il ritorno a casa del paziente, una cosa desiderata dal paziente stesso e che è, al contempo utile al sistema sanitario nazionale, perché contribuisce a contenere i costi.
Franceschini M, Thouant C L, Agosti M, et al.; Italian Sci Study Group. Multicenter study on predictors of rehabilitation outcome and home discharge in people with non-traumatic spinal cord injuries. Eur J Phys Rehabil Med 2025 Jul 11. doi: 10.23736/s1973-9087.25.08777-5