Il tendine del muscolo quadricipite e quello del muscolo popliteo sono i due tendini caratteristici del ginocchio; quello rotuleo, per la sua conformazione, è più un legamento, unendo due ossa tra loro.
Come tutti i tendini, anche questi possono subire una lesione. Ciò accade, dal punto di vista meccanico, ogni volta che la resistenza del tendine è inferiore alla forza applicata dal movimento. Ecco allora che di solito le lesioni tendinee si verificano in presenza di movimenti improvvisi, come scatti, salti, cambi di direzione e così via.
Il rischio di incorrere in una lesione tendinea aumenta con l’usura stessa del tendine. Di norma, quando si parla di lesione al tendine sono tre i gradi di gravità possibili: lo stiramento è considerata una lesione di primo grado, ed è caratterizzato da una assenza di interruzione tra le fibre tendinee; una lesione parziale, con interruzione non totale delle fibre, quindi, è una lesione di secondo grado; una lesione completa è invece da considerarsi di terzo grado.
A ogni grado corrisponde una modalità di trattamento. La lesione al tendine del ginocchio è comune negli atleti: un recente studio tedesco ha cercato di individuarne le cause meccaniche usando la tecnica dell’analisi sistematica di video relativi a partite. Lo sport su cui si è focalizzato il team di ricerca è il calcio. Gli autori hanno rivisto filmati relativi a quattro stagioni di campionato delle due divisioni maggiori di calcio maschile alla ricerca di infortuni al ginocchio di gravità da media a moderata, per i quali gli atleti si sono assentati dall’attività sportiva per un periodo maggiore di sette giorni.
A interessare gli autori gli infortuni al ginocchio, ovviamente, ma solo quelli che non hanno previsto un contatto diretto con un altro atleta. Ognuno dei 52 eventi individuati è stato quindi rianalizzato seguendo un protocollo specifico così da determinarne gli specifici modelli di lesione e la cinematica. Ed ecco i risultati ottenuti: nel 48% dei casi l’infortunio è associato a eventi di scatto sul campo, mentre nel 52% a fenomeni di stiramento del tendine. Più nel dettaglio, tutti gli infortuni legati a eventi di sprint si sono verificati in una accelerazione lineare o in momenti di massima velocità, mentre quelli legati a un eccessivo allungamento in presenza di condizioni di catena cinetica chiusa, come in situazioni di frenata o arresto improvviso, o di catena cinetica aperta, come durante un calcio al pallone. Ciò che probabilmente favorisce la lesione ai tendini del ginocchio, in situazioni di allungamento, è il passaggio rapido da flessione a estensione del ginocchio, con un angolo articolare inferiore ai 45°.
In definitiva, gli autori concludono che il principale meccanismo di lesione del tendine del ginocchio è legato a movimenti rapidi con elevate richieste eccentriche alla muscolatura della coscia posteriore, in particolare del bicipite femorale, chiamato in causa quasi nell’80% dei casi. Avere questo genere di informazioni può essere utile per sviluppare programmi ad hoc di riduzione del rischio di lesione, lavorando su varie componenti, per ridurre il numero di infortuni.
(Lo studio: Gronwald T, Klein C, Hoenig T, et alHamstring injury patterns in professional male football (soccer): a systematic video analysis of 52 casesBritish Journal of Sports Medicine Published Online First: 07 December 2021. doi: 10.1136/bjsports-2021-104769)
Stefania Somaré