L’osteite pubica è una patologia infiammatoria-degenerativa della sinfisi pubica e delle ossa pubiche comune negli atleti che praticano sport ad alto impatto e con frequenti cambi di direzione come calcio, rugby, tennis e corsa. La condizione è legata a forze di trazione e taglio eccessive sulla regione pubica, spesso aggravate da movimenti ripetitivi e da sovraccarico muscolare, con conseguente dolore e riduzione della performance atletica.
Il ruolo dei muscoli adduttori
I muscoli adduttori della coscia (adduttore lungo, breve, magnus, gracile e pettineo) stabilizzano il bacino durante le manovre atletiche. Negli sportivi, le lesioni degli adduttori rappresentano le più frequenti a livello inguinale e possono manifestarsi in forma acuta, spesso legate a carichi eccentrici o ad abduzioni forzate, oppure in forma cronica, conseguentemente a traumi ripetuti.
L’adduttore lungo, in virtù della sua lunghezza e del rapporto tendine-muscolo, risulta particolarmente vulnerabile. Fattori come ridotta forza muscolare, affaticamento, riscaldamento insufficiente o lesioni pregresse aumentano il rischio di lesioni.
Frequenza e tipologie
Le lesioni degli adduttori coesistono frequentemente con l’osteite pubica, influenzandone negativamente il recupero. Uno studio retrospettivo su 132 atleti di sesso maschile con osteite pubica ha mostrato che il 90% presentava lesioni degli adduttori, con predominanza del tipo 3 (77,3%), indicativo di sovraccarico cronico.
Lo studio ha, inoltre, evidenziato che le lesioni di tipo 1 e 2 erano generalmente associate a eventi acuti, mentre quelle di tipo 4 riflettevano condizioni degenerative avanzate, maggiormente riscontrabili negli atleti più anziani.
Diagnosi e imaging
Permettendo di valutare sia l’osso pubico sia i tessuti molli circostanti, lo standard diagnostico per l’osteite pubica e le lesioni degli adduttori è la risonanza magnetica. Nella maggior parte degli atleti (95%) il pube era interessato su entrambi i lati, ma il dolore riferito non sempre corrispondeva al lato più coinvolto. Al contrario, le lesioni degli adduttori erano più spesso associate al lato dolorante, con una concordanza moderata. Questo suggerisce che il dolore percepito dagli atleti è maggiormente legato alle lesioni degli adduttori piuttosto che all’osteite pubica isolata.
Gestione conservativa e strategie di recupero
In queste circostanze, il primo approccio rimane il trattamento conservativo, attraverso: riduzione dell’infiammazione e attività ad alto impatto; fisioterapia mirata a core-stability, rinforzo degli adduttori/abduttori e stretching; terapia del dolore con FANS, ghiaccio e tutori; iniezioni mirate (corticosteroidi o PRP) in casi cronici selezionati.
Il ritorno allo sport (RTS) è strettamente correlato alla presenza di lesioni degli adduttori. Gli atleti con osteite pubica isolata hanno un RTS del 100%, mentre quelli con lesioni degli adduttori possono raggiungere il 75,6%. Le iniezioni di corticosteroidi hanno mostrato un leggero vantaggio, mentre le PRP non hanno migliorato significativamente gli esiti funzionali.
Implicazioni cliniche
La presenza di lesioni agli adduttori, principalmente se croniche, può prolungare i tempi di recupero e ridurre le performance sportive. Per questo motivo, una valutazione accurata del pube e delle lesioni, mediante risonanza magnetica, è fondamentale per pianificare strategie di riabilitazione personalizzate.
Fattori come l’età dell’atleta e la durata dei sintomi possono rivelarsi utili per definire la tipologia di lesione e il programma di recupero. Particolare attenzione deve essere rivolta ad atleti e arbitri che segnalano dolore all’inguine, al fine di prevenire recidive e favorire un ritorno sicuro allo sport.
Eraslan, A., Kose, O. Prevalence and patterns of adductor lesions on MRI in athletes with osteitis pubis. J Orthop Traumatol 26, 65 (2025). https://doi.org/10.1186/s10195-025-00875-6


