Spesso asintomatiche e formatesi nel tempo, in un lento processo di usura, le lesione a tutto spessore del tendine sovraspinato sono piuttosto comuni nella popolazione generale, con un’incidenza che cresce con l’età della popolazione. Queste lesioni possono essere approcciate in modo chirurgico o conservativo, a seconda del paziente. Nel secondo caso, lo specialista prescrive farmaci antinfiammatori e sessioni di fisioterapia.
Un recente studio del Dipartimento di Chirurgia Ortopedica dell’Ospedale Universitario della Fondazione Jiménez Diaz di Madrid, in Spagna, si concentra proprio sulle lesioni a tutto spessore del sovraspinato per individuare fattori utili per classificare i pazienti a maggior rischio di non migliorare con il trattamento conservativo, così da poterli avviare al trattamento chirurgico. Lo studio, prospettico, è pubblicato su “Bone & Joint Journal”.
Caratteristiche dei pazienti inclusi nello studio
Lo studio include 348 pazienti con lesione a tutto spessore del sovraspinato, trattati per via conservativa presso l’ospedale spagnolo e con un minimo di 2 anni di follow up. Età media del campione, 63,4 anni.
Per quanto riguarda le caratteristiche dei pazienti, il 66,1% è rappresentato dal genere femminile, mentre il 67% presenta la lesione del sovraspinato sul lato dominante. Infine, il 49% è rappresentato da lavoratori manuali, che hanno quindi sovraccaricato la spalla nell’arco degli anni.
Per quanto concerne le lesioni stesse, il 49% delle lesioni coinvolte sono classificate di grado 1, il 38% di grado 2 e il 13% di grado 3. Infine, nel 46,6% dei partecipanti la lesione al sovraspinato convive con una lesione parziale dell’infraspinato, mentre nel 69,8% con una lesione del subscapolare.
Tutti i pazienti coinvolti sono stati sottoposti a visite di controllo a 3, 6 e 12 mesi dall’inizio del percorso fisioterapico e poi una volta l’anno. I parametri misurati a ogni incontro di follow up sono lo score “American Shoulder and Elbow Surgeons”, il “Subjective Shoulder Value” e la scala analogica per il dolore.
Quali i fattori che suggeriscono un fallimento del trattamento conservativo?
In questo studio, il fallimento è definito dalla necessità di sottoporre il paziente a intervento nel corso dei mesi, avvenuta nel 33% dei casi. Messo a confronto con il gruppo di pazienti che hanno tratto il massimo vantaggio dal trattamento conservativo, quello che ha richiesto un intervento chirurgico è formato da pazienti mediamente più giovani, spesso impegnati in lavori manuali e con un BMI più alto. Inoltre, se si considerano i parametri della spalla, questi soggetti hanno valori di “American Shoulder and Elbow Surgeons” e “Subjective Shoulder Value” inferiori all’inizio del percorso rispetto ai pazienti che migliorano con il trattamento conservativo.
Altri fattori che possono aiutare nello scegliere i pazienti da trattare subito per via chirurgica sono la presenza di lesioni sagittali più ampie della media e una storia di chirurgia alla spalla controlaterale a quella lesionata.
Studio: Martinez-Catalan N, Gabardo-Calvo S, Valencia M, Luengo-Alonso G, Delgado C, Foruria AM, Fernandez-Jara J, Calvo E. Factors associated with failed conservative treatment in patients with degenerative full-thickness supraspinatus tears: a prospective cohort study. Bone Joint J. 2025 Dec 1;107-B(12):1295-1300. doi: 10.1302/0301-620X.107B12.BJJ-2025-0742.R2. PMID: 41319708.


