L’instabilità cronica di caviglia porta spesso il paziente a diminuire la propria attività fisica o, quantomeno, la distanza percorsa a piedi durante il giorno, con possibili conseguenze per la sua salute generale.

Tra gli esercizi utilizzati nel percorso riabilitativo di questi soggetti c’è l’atterraggio su una gamba sola, che allena la meccanica della caviglia nella fase di salto e atterraggio. Si tratta di un esercizio che deve essere eseguito sotto la guida di un professionista, per evitare di incorrere in ulteriori distorsioni.

Un recente studio pubblicato su Frontiers in Human Neuroscience valuta possibili effetti dell’adattamento ritmico uditivo su questo tipo di esercizio, per comprendere se può essere parte di nuove strategie riabilitative per una condizione parecchio diffusa, soprattutto nella popolazione sportiva.

Secondo alcuni studi, infatti, circa il 58% degli atleti che subiscono una distorsione di caviglia non si rivolgono al professionista sanitario, di fatto lasciando guarire da sola l’articolazione. Tuttavia, senza una adeguata riabilitazione post-distorsione, la probabilità di sviluppare instabilità di caviglia è molto alta. La ricerca è condotta dalla cinese Soochow University e dalla statunitense University of Illinois.

Il ritmo a 120 bpm sembra promettente

Sono 21 i pazienti con instabilità di caviglia coinvolti in questo studio, tutti maschi sportivi. L’idea dei ricercatori è di integrare nell’esercizio 4 diversi ritmi uditivi, partendo da ritmo nulla per passare a 60, 120 e 180 bpm. Dopo aver indossato scarpe sportive standard e calze di cotone, i pazienti hanno eseguito un riscaldamento di 5 minuti su un tapis roulant alla velocità di 2,2 metri al secondo. Segue la preparazione con landmark per poter prendere le misurazioni necessarie nella fase successiva.

Dopo una fase di adattamento ritmico con metronomo digitale della durata di un minuto, i soggetti hanno eseguito un test di atterraggio, prima senza ritmo uditivo, per avere registrazioni in una condizione di controllo, e poi seguendo i tre ritmi già indicati, proposti in modo casuale.

Durante l’esercizio i ricercatori hanno eseguito una serie di misurazioni relative alla meccanica della caviglia, come la forza di reazione al suolo, la rigidità articolare e la coppia, il range of motion tra anca e ginocchio e la rigidità di anca e ginocchio.

Lo studio dimostra una certa relazione tra adattamento ritmico uditivo e i parametri misurati, indicando questo tipo di strumento come in grado di modulare la meccanica articolare.

In particolare, a 120 bpm si osserva una strategia di ridistribuzione della coppia dominante-prossimale sul lato stabile così fatta: si osserva un aumento della coppia per l’estensione di anca e ginocchio, per la plantarflessione di caviglia e per l’estensione dell’anca.

Tra le tre velocità ritmiche testate, quella a 120 bpm pare la più adatta a essere studiata come strumento riabilitativo e anche di allenamento, per ridurre il rischio di lesione.

Meng L, Wang Y, Wang Z, Liu Y, Tan Y, Zhang Y, Wei X, Mao X, Zhang Q. Effects of auditory rhythmic adaptation on lower limb joint mechanics during single-leg drop landings in individuals with functional ankle instability. Front Hum Neurosci. 2025 Jul 2;19:1579260. doi: 10.3389/fnhum.2025.1579260. PMID: 40672743; PMCID: PMC12263649.

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