Ictus: aumenta l’incidenza tra i giovani

Negli ultimi vent’anni è aumentata l’incidenza di ictus tra gli under 45, con una percentuale passata dal 13% al 19%. Si pensi che in Italia su 913.000 persone colpite da ictus e sopravvissute il 19% ha meno di 45 anni. Alla base di questo incremento ci sarebbero fattori ambientali come stress, fumo, sedentarietà, obesità, abuso di alcolici o droghe, che si sommano alla predisposizione genetica. «Negli ultimi anni ho riscontrato un abbassamento dell’età media dei miei pazienti e questo trend è stato confermato da ricerche svolte a livello nazionale», spiega Valerio Sarmati, esperto in riabilitazione neurologica post ictus cerebrale. «Nei pazienti giovani la tempestività dei soccorsi e una riabilitazione corretta e constante hanno un’importanza ancora maggiore. Di solito, a un mese dall’evento, il 20% non sopravvive e nel restante 80% permangono difficoltà motorie e cognitive. L’emergenza riguarda dunque anche l’aspetto assistenziale, perché molte di queste persone potrebbero recuperare buona parte delle funzionalità, se s’interviene in tempo. Secondo Sarmati, però, «il tipo di assistenza pubblica fornita non sempre risponde alle necessità. Per ottenere un buon recupero fisico e cognitivo occorre costruire un percorso che miri a recuperare le funzioni sia celebrali sia fisiche e che coinvolga la famiglia del paziente».