Gonartrosi e onde d’urto extracorporee

Studio pubblicato su Scientific Reports valuta l’efficacia della terapia fisica aggiunta all’iter convenzionale mettendola a confronto con il solo iter convenzionale. L’esito è positivo.

Severo restringimento dello spazio articolare con marcata sclerosi ossea, deformazione ossea visibile e non discutibile, ampia formazione di osteofiti: queste le caratteristiche dello stadio IV dell’artrosi di ginocchio, una condizione che rende estremamente difficile e doloroso muovere il ginocchio.

Di norma un ginocchio così degenerato dovrebbe essere sostituito da una protesi, ma negli ultimi anni ci sono tentativi di migliorare la condizione del paziente con terapie fisiche, come le onde d’urto extracorporee.

Non esistono evidenze chiare in tal senso, ma questa è un’opzione terapeutica che incontra molto favore nel settore ortopedico. Un recente studio condotto tra India e Arabia Saudita valuta l’efficacia delle onde d’urto extracorporee aggiunte al normale iter terapeutico. I risultati sono positivi: la terapia fisica consente di ottenere miglioramento nello score ower extremity functional scale (LEFS). Tuttavia, i ricercatori sono cauti e dichiarano di dover effettuare altri studi.

I risultati del confronto

Sono 30 i pazienti coinvolti in questo studio, 15 inseriti nel gruppo di controllo e altrettanti in quello di studio che, come visto, riceve le onde d’urto extracorporeo come aggiunta alla terapia standard. La terapia convenzionale messa in atto consiste di esercizio terapeutico associato a terapia con ultrasuoni, una volta al giorno con intensità di 1,5 watt/cm2, per una durata di 7 minuti. In continuo.

A ciò si aggiungono poi esercizi di rinforzo a carico dei quadricipiti e esercizi isometrici di adduzione dell’anca. Nel gruppo di studio, invece i pazienti hanno ricevuto anche terapia con onde d’urto a 2,5 bar di pressione e 8 Hz di frequenza, il tutto 1 volta la settimana per 4 settimane di fila. I terapeuti hanno utilizzato un movimento radiale.

Infine, si è usato un gel a base d’acqua per evitare di disperdere le onde d’urto generate. L’indice utilizzato per la valutazione dei trattamenti è il Low Extremity Functional Scale (LEFS). Come anticipato, dopo 4 settimane di trattamento i pazienti che hanno ricevuto trattamento convenzionale più onde d’urto hanno ottenuto valori di LEFS statisticamente migliori rispetto agli altri, con un miglioramento dell’81,15% contro il 48,15% del gruppo di controllo.

Inoltre, non sono stati individuati effetti collaterali di nessun genere. I risultati qui presentati sono in linea con altri già presenti in letteratura e consentono di suggerire il protocollo di studio… tuttavia, data la dimensione del campione, servono ulteriori conferme.

Lo studio: CP, A., Jayaraman, K., Babkair, R.A. et al. Effectiveness of extracorporeal shock wave therapy on functional ability in grade IV knee osteoarthritis – a randomized controlled trial. Sci Rep 14, 16530 (2024). https://doi.org/10.1038/s41598-024-67511-x