Si celebra oggi la Giornata mondiale della fisioterapia e, in occasione dell’edizione 2025, l’Associazione Italiana di Fisioterapia (AIFI) propone un ricco calendario di eventi diffusi in tutta Italia in qualità di membro della World Physiotherapy.
The role of physiotherapy and physical activity in healthy ageing, with a focused look at preventing frailty and falls, ovvero Come la fisioterapia possa contribuire all’invecchiamento sano e attivo con un focus sulla prevenzione della fragilità e delle cadute, è il tema proposto quest’anno dalla World Physiotherapy, che dal 1996 ha istituito questo importante appuntamento.
Per l’edizione 2025, l’Associazione Italiana di Fisioterapia, tramite tutti i suoi livelli associativi, propone un ricco calendario di eventi diffusi in tutta Italia, rivolti a cittadinanza, professionisti e istituzioni.
La Giornata mondiale della fisioterapia è l’occasione per ricordare che muoversi è salute e che la fisioterapia è al fianco delle persone in ogni luogo e fase della loro vita.
Per questo motivo il Gruppo di Interesse Specialistico AIFI nella Fisioterapia nell’Anziano e nell’Invecchiamento Attivo (GIS FAIA) ha tradotto in italiano il materiale della World Physiotherapy e realizzato una brochure pratica di 8 pagine, graficamente curata e accessibile.
Il documento dedicato alla prevenzione della fragilità e delle cadute propone, suddivisi per livello di difficoltà, esercizi semplici ed efficaci per favorire un invecchiamento sano e attivo, migliorare forza ed equilibrio e ridurre il rischio di cadute, una delle principali cause di perdita di autonomia negli anziani.
In Italia, nel biennio 2022-23, il 7% degli ultra 65enni coinvolti dalla sorveglianza Passi d’Argento (PdA) dell’Istituto Superiore di Sanità ha dichiarato di essere caduto nei 30 giorni precedenti l’intervista e nel 13% dei casi è stato necessario il ricovero ospedaliero.
Le cadute avvengono per lo più all’interno della casa (64%) e meno frequentemente in strada (14%), in giardino (18%) o altrove (4%).
PdA rileva anche le cadute avvenute nei 12 mesi precedenti l’intervista, permettendo di monitorare anche eventuali eventi ripetuti. Dai dati emerge che il 21% degli intervistati è caduto nei 12 mesi precedenti l’intervista, di cui il 15% una sola volta e il 6% due o più volte.
Fra gli adulti di età compresa tra i 18 e i 69 anni risulta che nel biennio 2022-23 quasi 3 persone su 100 riferiscono di aver avuto, nei 12 mesi precedenti l’intervista, un infortunio in casa tale da richiedere il ricorso a cure mediche.
Le cadute avvengono per lo più all’interno della casa (55%) e meno frequentemente in strada (19%), in giardino (22%) o altrove (4%).
«In un contesto caratterizzato da profili epidemiologici in evoluzione e da un progressivo aumento della popolazione anziana – evidenzia il presidente della Società Italiana di Fisioterapia (SIF), Matteo Paci – è fondamentale per tutti i professionisti sanitari promuovere e implementare competenze specifiche. I fisioterapisti, in particolare, possono offrire un contributo significativo attraverso interventi basati sulla cultura della prevenzione e una presenza attiva e integrata nelle cure primarie e nei contesti comunitari, oltre ad avere una prospettiva privilegiata per la promozione della ricerca clinica e organizzativa».
«Troppo spesso – dichiara la presidentessa dell’Associazione Italiana Riabilitazione Mano (AIRM) Ilaria Saroglia– circolano falsi miti che generano timori o comportamenti scorretti: vogliamo aiutare i pazienti a riconoscerli e a tutelare meglio la propria salute. Ad esempio, dopo una frattura di polso trattata con gesso, è falso che le articolazioni metacarpo-falangee debbano essere immobilizzate: le dita devono rimanere libere di muoversi, altrimenti si rischiano rigidità e percorsi riabilitativi più lunghi. Allo stesso modo, è falso che la pallina sia sempre utile: il suo utilizzo è raro e solo il terapista può prescriverlo. Anche la convinzione che la riabilitazione della mano possa essere fatta esclusivamente in autonomia è errata: gli esercizi domiciliari hanno senso se integrati alle sedute guidate. Così come è falso credere che, in caso di gonfiore dopo la rimozione del gesso, sia meglio rimandare la fisioterapia: posture ed esercizi specifici servono proprio a ridurre l’edema. Infine, le cosiddette “formiche notturne” non dipendono da problemi circolatori o cervicali, ma nella maggior parte dei casi da una compressione nervosa, come nella sindrome del Tunnel Carpale, diagnosticabile da uno specialista attraverso test ed elettromiografia».
«Questa giornata – conclude il presidente dell’Associazione Italiana di Fisioterapia Dermatofunzionale (AIFIDER), Felice Picariello– è un invito a riconoscere l’importanza della fisioterapia in tutte le sue specializzazioni e in ogni luogo e tempo di vita, a rafforzare il dialogo tra professionisti sanitari, istituzioni e cittadini, affinché la cultura della prevenzione e della cura sia sempre più condivisa».