Nel corso degli ultimi anni lo studio del passo tramite gait analysis è diventato sempre più importante, sia per valutare lo stato di salute degli arti inferiori di anziani e individui affetti da disabilità, sia per monitorare i progressi raggiunti con i diversi percorsi riabilitativi. Inoltre, questo strumento è particolarmente utile in ambito sportivo, dove può diventare anche un alleato nel migliorare la prestazione e ridurre il rischio di infortuni.

Accanto a tutti questi aspetti positivi, ve ne sono anche di negativi, in primis il fatto che per condurre una gait analysis di qualità occorrono strumentazioni costose e grandi: ciò reclude lo studio del passo in laboratorio, rendendo difficile per esempio valutare la qualità del passo di una persona nei setting più comuni, come casa, un prato, la strada e così via.

Per ovviare a questi limiti, diversi gruppi di ricerca stanno proponendo vie alternative alla classica gait analysis per raggiungere lo stesso risultato. Di recente, per esempio, Virtual Reality ha pubblicato uno studio tedesco che presenta un tool virtuale per lo studio del passo, realizzato dal Dipartimento di Ingegneria Sportiva e Scienze del Movimento dell’Istituto III di Scienze dello Sport dell’Università Otto-Von-Guericke di Magdeburgo.

Uno strumento in fase di definizione

Valutare la qualità del passo tramite uno strumento virtuale è tutt’altro che semplice, per cui lo sviluppo di tali strumenti deve necessariamente procedere per piccoli step.

Nello studio riportato, quindi, gli autori presentano un prototipo capace di tracciare solo alcuni dei parametri fondamentali del passo, ovvero il numero di passi e il tempo del ciclo del passo, la lunghezza del passo e il tempo di contatto con il suolo. Tali parametri vengono misurati tramite una nuova versione dei tracker HTC VIVE.

Per valutare l’efficacia del prototipo sono stati arruolati 20 soggetti sani, senza limitazioni al movimento. Gli autori hanno inoltre convenuto di effettuare la Gait Analysis su un terreno reale e non sul trademill, per non rischiare di inficiare la misurazione del tempo di contatto con il suolo: il visore ha quindi mostrato un percorso naturale. Lo studio è stato comunque condotto in un laboratorio.

Ai partecipanti è stato così richiesto di effettuare per 20 volte a una velocità rilassata un percorso di 4 metri. La qualità del passo è stata quindi valutata tramite il già affermato OptoGait System, tramite il sistema di realtà virtuale HTC VIVE e tramite lo stesso sistema ma eliminando il display montato a livello della testa, per eliminare possibile rumore ambientale. Alla fine, per ogni paziente i ricercatori hanno a disposizione 60 misurazioni. Il passo successivo è la valutazione statistica.

I risultati dello studio

I dati ottenuti sono stati sottoposti a un’analisi multivariata di varianza a una sola via, evidenziando una differenza significativa nelle misure di lunghezza del passo e tempo del passo tra le diverse condizioni valutate. In particolare, gli autori hanno osservato una camminata più veloce nella condizione realtà virtuale senza visore, potendo vedere l’ambiente reale in cui si trovavano. È possibile che l’uso del visore a livello della testa crei uno stress ulteriore che inficia il passo, ma questa è solo una ipotesi degli autori. Di fatto, lo studio suggerisce che i sistemi in realtà virtuale possono essere utilizzati nell’analisi del passo.

Pastel, S., Pauli, D., Bürger, D. et al. Development and testing of a virtual reality-based gait analysis tool–a pilot study. Virtual Reality 29, 168 (2025). https://doi.org/10.1007/s10055-025-01248-4.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here