La frattura di femore nell’anziano è un evento traumatico che mina l’equilibrio fisiologico del paziente e che si associa, da letteratura, a un tasso di mortalità a una anno compreso tra il 15,7% e il 36%, legato forse anche alla presenza di varie patologie nel singolo paziente.
Tra le complicanze perioperatorie di natura neuropsichiatrica più diffuse c’è il delirio, che si presenta nel 15%-56% dei pazienti, percentuali ben maggiori di quelle associate ad altre patologie e reparti ospedalieri.
Il delirio è una condizione che può essere intensificata dall’intervento chirurgico stesso e che può minare la buona prognosi del paziente.
Un recente studio cinese pubblicato sul Journal of Orthopaedic Surgery and Research valuta l’incidenza del delirio in pazienti trattati secondo il modello assistenziale unaccompanied care che prevede che, una volta ammesso in ospedale, il paziente venga seguito in tutte le sue necessità solo da uno staff medico e infermieristico anche nelle più piccole accortezze, come bere e così via.
L’intento del modello è di standardizzare al massimo l’assistenza, per fornire un servizio infermieristico di alta qualità. Lo studio è stato condotto da un team di ricerca del di Fuzhou, afferente alla Fujian Medical University, al Fuzhou Second General Hospital e al Fuzhou Trauma Medical Center.
Più rischi per i pazienti con deficit sensoriali
Lo studio proposto è retrospettivo e prende in considerazione 138 pazienti ricoverati per frattura di femore, di età compresa tra i 72 e gli 88 anni, nel 73,91% donne.
Del campione, 35 pazienti hanno sviluppato delirio nella fase prioperatoria, con un picco di 14 casi a 24 ore dall’intervento.
Gli autori hanno poi registrato 9 casi a 6 ore dall’intervento, 6 casi a 2 giorni dall’intervento, 3 casi sia in fase preoperatoria che a 3 giorni dall’intervento.
Si osserva, quindi, un trend in crescita fino a 24 ore dopo l’intervento con poi un nuovo calo di casistica.
Gli autori hanno valutato diversi fattori alla ricerca di indicatori che possano segnalare quali sono i pazienti a maggior rischio di sviluppare delirio, così da seguirli in modo specifico sin da subito, eventualmente riducendo gli effetti del delirio stesso.
L’analisi multivariata utilizzata ha messo in evidenza alcuni alcuni fattori di rischio indipendenti per lo sviluppo di delirio: disabilità visiva lieve e grave, disabilità uditiva lieve, moderata e grave, livelli bassi di emoglobina.
Secondo lo studio, dunque, medici e infermieri devono prestare particolare attenzione ai pazienti anziani ricoverati per frattura di femore e caratterizzati da disfunzionalità sensoriali visive e uditive, oltre che da bassi livelli di emoglobina, agendo sin da subito.
Come prevenire le disfunzionalità sensoriali
Esistono una serie di strategie preventive che riguardano principalmente la stimolazione sensoriale di questi pazienti, così da conservare attivi gli input in arrivo al cervello.
Altro fattore che può aiutare a prevenire il delirio è la mobilizzazione precoce. Occorre, insomma, mettere in atto un modello multidimensionale che superi il classico modello biomedicale per tenere in considerazione diversi fattori del paziente. Un modello che in parte deve ancora essere costruito.
Chen, X., Huang, Y., Chen, F. et al. The incidence and risk factors of perioperative delirium in elderly patients with hip fracture under the Unaccompanied-Care model. J Orthop Surg Res 20, 693 (2025). https://doi.org/10.1186/s13018-025-06114-2.