Dalla ricerca, passi in avanti verso la realizzazione di protesi ossee personalizzate.
Ricercatori della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, in collaborazione con esperti dell’Istituto dei Sistemi Complessi del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma, hanno infatti sviluppato “fogli nanotecnologici” di grafene da utilizzare come stampi in 3D su cui si crea il nuovo tessuto osseo.
In pratica, i ricercatori hanno scoperto che se con un laser disegnano sul foglietto di grafene una figura e lo mettono poi in contatto con cellule staminali, solo quelle che si depositano sulla figura diventano poi mature e originano osso.
Da qui la possibilità di personalizzare le protesi.
Il grafene ha in più un’altra caratteristica interessante: è antibiotico. Una caratteristica molto utile, dal momento che uno dei principali problemi che si verificano dopo l’inserimento di materiale sintetico in un organismo è proprio l’infezione.
Il professor Massimiliano Papi spiega: «La possibilità di modulare spazialmente la componente ossea permetterebbe di poter disegnare tessuti ad hoc ovvero ‘personalizzati’ a seconda del tipo di esigenza anatomica e patologica del singolo paziente. Nel nostro lavoro, abbiamo dimostrato che è possibile controllare il modo in cui le cellule staminali migrano, si orientano, si accumulano e ‘maturano’ su una superficie appositamente progettata con uno specifico disegno laser. La nostra strategia potrebbe rivoluzionare la medicina e la chirurgia rigenerativa perché ci consente di progettare una struttura ossea personalizzata su una superficie antibatterica».
Stefania Somaré