Chirurgia dell’ernia addominale, le linee guida internazionali

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L’ernia addominale è la causa più comune di intervento chirurgico e ogni anno in Italia vengono operate 200.000 persone, in prevalenza per ernie inguinali. In occasione della recente 1° Conferenza Mondiale sulla Chirurgia dell’Ernia Addominale è stata accolta e soddisfatta l’esigenza di regolamentare la gestione dei pazienti, dai casi meno complicati ai più difficili, con la creazione delle prime linee guida internazionali.

«Le ernie inguinali e addominali», spiega Giampiero Campanelli, direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale e Day Surgery dell’Istituto Clinico Sant’Ambrogio di Milano e presidente della Conferenza Mondiale, «sono provocate dalla fuoriuscita di una parte di un viscere dalla cavità addominale che di norma lo contiene, per i motivi più vari: oltre alla predisposizione familiare, sono fattori di rischio per esempio gli sforzi prolungati e persistenti o gli interventi di chirurgia addominale. Accanto al gonfiore più o meno evidente dall’esterno, le ernie possono provocare dolore e fastidio; l’unico mezzo per risolverle è la chirurgia».

Sono circa 75.000, gli italiani che sviluppano ogni anno un’ernia di questo tipo e circa 2 milioni gli adulti che teoricamente prima o poi ne soffriranno, in media colpisce di più gli uomini.

Per loro si punta sulla personalizzazione delle terapie, alla “chirurgia su misura” in grado di ridurre al minimo le complicanze (portate a meno dell’1% dei casi), garantendo allo stesso tempo la massima efficacia. Per il prossimo futuro si punta sulla chirurgia robotica per intervenire in casi selezionati, e sono in partenza anche esperienze di condivisione di referti ed esami tra medici su profili riservati di Facebook: i dubbi clinici potranno essere risolti con il confronto in tempo reale con colleghi esperti, per una chirurgia che diventa social.

«Oggi», continua il prof.Campanelli, «abbiamo a disposizione numerose tecniche per eliminare un’ernia velocemente e con successo: in circa il 70% dei pazienti si tratta per fortuna di ernie semplici che possiamo operare con interventi mininvasivi, rapidi, spesso in anestesia locale. Le nuove linee guida che abbiamo realizzato sono pensate proprio per la maggioranza dei chirurghi addominali che si trovano a gestire ernie comuni: anche in queste situazioni è bene però applicare i principi della chirurgia su misura, per ottenere i risultati migliori».

Paola Gregori