Atrofia muscolare spino-bulbare: verso la cura

Uno studio condotto da Gianni Sorarù dell’Università di Padova rivela che l’uso del clenbuterolo, un comune antiasma, può curare l’atrofia muscolare spino-bulbare, patologia rara e invalidante. Nota anche come malattia di Kennedy, trasmette geneticamente ai soli maschi (prevalenza di circa 1/30mila nati) e si manifesta tra i 30 e i 60 anni con tremore, crampi muscolari, affaticamento e disartria. Sorarù è ricercatore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova e ha scoperto la grande potenzialità del clenbuterolo grazie a una sperimentazione clinica su venti pazienti. Come riporta l’Osservatorio delle Malattie Rare, il vantaggio di questo farmaco è di essere già in commercio. La sperimentazione ha mostrato che la forza fisica dei pazienti è aumentata, senza effetti collaterali di rilievo.