Quando si effettua una artroplastica totale di ginocchio occorre tenere conto anche della conformazione iniziale degli arti inferiori del paziente.
La questione principale da considerare è sempre quella dell’allineamento, che se non corretto rischia di compromettere il risultato dell’intervento stesso.
Un recente studio dell’Università di Auckland, in Nuova Zelanda, presenta un programma di Intelligenza Artificiale specializzato nel calcolare l’allineamento corretto in pazienti con ginocchia in varo. Lo studio è pubblicato online su Journal of Arthroplasty.
Lo studio, in particolare, mette a confronto un tipo di allineamento puramente meccanico (MA) con un allineamento funzionale (FA), che tiene conto dei principi dell’allineamento cinematico con un bilanciamento osseo pre-resezione, restando sempre dentro limiti definiti.
Caratteristiche dello studio
Gli autori hanno arruolato in questo studio randomizzato controllato 244 pazienti, tutti sottoposti ad artroplastica totale di ginocchio con supporto robotico e con allineamento definito in modo meccanico (121) o funzionale (123). Scopo dello studio, confrontare gli esiti ottenuti nelle due modalità.
L’outcome primario preso in considerazione è il Forgotten Joint Score, che valuta quanto un paziente è cosciente del proprio ginocchio artificiale nella vita quotidiana, dando quindi una lettura concreta dei risultati raggiunti con l’intervento. A distanza di due anni dall’intervento lo score medio è simile in tutti i pazienti, indicando la bontà dell’allineamento funzionale.
Se si guarda ad altri indici, però, l’allineamento funzionale sembra essere superiore a quello meccanico: ciò vale soprattutto per la parte dell’indice KOOS che considera i sintomi e per quella che considera la qualità di vita, entrambe superiori nei pazienti con allineamento funzionale.
Se si considerano, infine, pazienti con un allineamento del ginocchio sul piano coronale di tipo 1, si ottengono valori di Forgotten Joint Score e di KOOS – Qualità di vita, superiori nei pazienti con allineamento funzionale piuttosto che negli altri.
Commenti degli autori
Gli autori dello studio raccontano: «Abbiamo sviluppato un algoritmo di intelligenza artificiale da utilizzare insieme al robot operatorio per supportare i chirurghi nel posizionare le componenti del ginocchio in un modo che rispetti al meglio l’anatomia naturale di ognuno. Se, per esempio – continuano – osservate una popolazione di calciatori, potrete vedere gente giovane e in salute, che ha naturalmente gli arti inferiori curvi. Invecchiando, questi soggetti sviluppano artrosi e vengono sottoposti a intervento, dove il ginocchio viene posizionato dritto, mettendoli in una posizione che non hanno mai avuto nella vita». Ciò non può che determinare problematiche di vario genere e, comunque, rende più facile un insuccesso.
Per quanto riguarda il funzionamento dell’algoritmo hanno spiegato: «Una volta in sala operatoria, possiamo posizionare virtualmente le componenti, per poi valutare il risultato tenendo conto dell’allineamento nativo del paziente e dei tessuti molli. Il modello prende in considerazione tra i 20 mila e i 25 mila possibili allineamenti, scegliendo quelli che potrebbero essere migliori per il paziente. Noi li osserviamo e valutiamo quale utilizzare».
La scelta finale resta nelle mani del clinico, o del chirurgo, ma il sistema permette di ottenere un allineamento fisiologico per ogni paziente.
Studio: The John N. Insall Award: Functional Versus Mechanical Alignment in Total Knee Arthroplasty: A Randomized Controlled Trial Young, Simon W. et al. The Journal of Arthroplasty, Volume 0, Issue 0