Come altre patologie sistemiche e croniche, anche l’artrite reumatoide si sviluppa nel tempo, in modo lento e subdolo, per poi esplodere e portare il soggetto dallo specialista e quindi alla diagnosi.
Uno studio olandese ha suggerito, però, che molti di coloro che ricevono una diagnosi di artrite reumatoide inizino a manifestare alcuni sintomi muscoloscheletrici anni prima della diagnosi stessa, riferendoli spesso al medico di medicina generale (Beers-Tas MV, Nielen MM, Twisk JWR, et al Increased primary care use for musculoskeletal symptoms, infections and comorbidities in the years before the diagnosis of inflammatory arthritisRMD Open 2020;6:e001163. doi: 10.1136/rmdopen-2019-001163).
Lo studio si è basato su informazioni sanitarie elettroniche raccolte da medici di medicina generale relative a 2314 pazienti con diagnosi di artrite reumatoide: in particolare, sono stati cercati 192 sintomi o patologie che hanno portato il paziente a recarsi dal proprio medico di base.
Gli autori hanno cercato di capire se ci siano sintomi ricorrenti in questa popolazione di soggetti.
Sono stati inoltre condotti dei controlli con soggetti sani o non affetti da artrite reumatoide per verificare se ci sia una differenza di frequenza nelle visite al medico.
I risultati hanno evidenziato che chi avrebbe sviluppato artrite reumatoide inizia a recarsi più frequentemente dal medico mesi se non anni prima, per lo più per problematiche muscoloscheletriche come la sindrome del tunnel carpale, ma anche per problemi al polso, alle spalle, alle dita e alle ginocchia.
Altre comorbidità individuate dallo studio sarebbero, per esempio, le infezioni del tratto urinario/genitale.
L’analisi dei dati ha evidenziato che questi sintomi comparirebbero dai 4 ai 6 anni prima della diagnosi, anche se diventano statisticamente significativi solo 18 mesi prima che l’artrite reumatoide sia diagnosticata. Se questi risultati venissero confermati si potrebbero usare per individuare i soggetti predisposti e, in qualche modo, anticipare il momento della diagnosi e dell’inizio delle cure.
Stefania Somaré