Molti disturbi neuromuscolari si manifestano con una debolezza dei muscoli dell’arto inferiore e dei piedi, il che a sua volta rende il passo difficoltoso. Per ovviare a questo problema, i pazienti con patologie neuromuscolari sono invitati a indossare tutori di piede-caviglia (AFO), che dovrebbero migliorare la stabilità del passo, facilitando il movimento di chi li indossa, ma ciò non sempre accade.

Un team di ricerca olandese propone su Clinical Biomechanics un metodo per migliorare l’adattamento dell’utente all’AFO e favorire la sensazione di stabilità. Secondo gli autori, alla base dell’insuccesso terapeutico ottenuto con una AFO c’è proprio la difficoltà di alcuni utenti di adattarsi al dispositivo.

Sperimentare diverse modalità di passo per allenare l’adeguamento all’AFO

Lo studio pilota coinvolge tre pazienti affetti da patologia neuromuscolare con necessità di utilizzare una AFO ottimizzata per la rigidità della parte dorsale del piede.

L’obiettivo dello studio è valutare gli esiti di allenamenti al passo variabile. Più nel dettaglio, dopo una fase con il treadmill di trenta secondi, eseguita alla velocità più confortevole per ogni paziente, i partecipanti hanno eseguito un test del passo da 90 secondi, con la consegna di appoggiare i piedi su degli obiettivi rettangolari, proiettati di volta in volta. In questo modo, il passo non è più condotto alla velocità prescelta.

Ogni soggetto ha eseguito tre test. Alla fine di ogni test i ricercatori hanno raccolto una serie di parametri:

  • stabilità del passo
  • precisione del passo
  • equilibrio
  • fiducia nel proprio equilibri
  • paura di cadere
  • abilità del passo percepita.

La tipologia di allenamento sembra funzionare

Il confronto tra i risultati ottenuti nelle tre serie di test conferma che un tipo di allenamento del passo differente e variabile può migliorare la stabilità negli utilizzatori di AFO. La variabilità del passo di questi soggetti è infatti calata progressivamente del tempo, dopo ogni allenamento, dal 38% al 22%.

Inoltre, l’accuratezza nell’effettuare il passo aumenta dopo ogni allenamento, del 24% in direzione anteroposteriore e del 3% in direzione mediolaterale. Tutti dati che supportano un miglioramento della stabilità del passo. A quanto sembra, invece, questo tipo di allenamento non porta alcun vantaggio in termini di equilibrio e paura di cadere.

Studio: van Duijnhoven E, Raijmakers B, Koopman FS, Nollet F, Brehm MA, van der Kooij K, Waterval N. Variable gait training to improve gait stability in ankle-foot orthosis users with neuromuscular disorders: A pilot study. Clin Biomech (Bristol). 2025 Apr 20;125:106533. doi: 10.1016/j.clinbiomech.2025.106533. Epub ahead of print. PMID: 40300457

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here