Ideata per bambini con paralisi cerebrale infantile, questa ortesi piede-caviglia facilita la plantarflessione e la dorsiflessione e consente di imprimere maggiore spinta al terreno in fase di push-off.
L’ortesi piede-caviglia (AFO) è prescritta in soggetti con piede cadente, piede equino e piede equino varo. Rientrano in questa casistica individui con esiti di ictus che interessano il piede, per esempio, e bambini con paralisi cerebrale infantile.
Uno studio pilota, pubblicato su Sensors da un team dell’ospedale universitario di Leuven e dell’Università di Scienze Applicate di Geel, valuta l’efficacia di un nuovo modello di AFO attiva (pAFO) in bambini affetti da PCI.
L’obiettivo del team è, in particolare, di capire se questa ortesi sia efficace nel supportare il passo di questi pazienti, accrescendo il range of motion della caviglia, rinforzando la fase di spinta del piede e migliorando le cinematiche delle articolazioni prossimali, agendo quindi anche su ginocchio e anca.
Caratteristiche del dispositivo
L’ortesi è un esoscheletro di caviglia capace di assistere il piede tanto nella dorsiflessione quanto nella plantarflessione ed è composta da un attuatore e da un modulo per la caviglia. Quest’ultimo è progettato individualmente e ottenuto da stampa 3D. Si tratta di una AFO articolata, capace di adattarsi alle esigenze del paziente.
Inoltre, per garantire l’assistenza adeguata in ogni fase del passo, il dispositivo dispone di un algoritmo che valuta la fase del passo in base alla misurazione di velocità angolare offerta da due giroscopi ad asse singolo.
L’attuatore, di circa 4,3 km, è posizionato in uno zaino da spalla che può essere indossato dal paziente. Le due unità sono unite da cavi.
Il sistema è stato testato su otto pazienti. L’intero programma ha previso cinque incontri: tre per la realizzazione della pAFO personalizzata e gli altri due per il test.
Inoltre, i bambini hanno usato le stesse scarpe durante i test con il dispositivo. I risultati ottenuti con il pAFO sono stati confrontati con quelli ottenuti da un AFO tradizionale.
Migliora la fase di push-off
I risultati ottenuti dagli autori confermano le previsioni iniziali: il pAFO riesce a incidere positivamente sulla mobilità dell’anca (ROM), sulla velocità angolare e sulla forza di spinta del piede sul terreno nella fase di push-off, favorendo la plantarflessione.
Questo movimento, in particolare, è spesso difficile da compiere con un AFO tradizionale, solido. Questi risultati sono stati ottenuti in sei bambini su otto.
I due bambini che hanno ottenuti minor vantaggio sono entrambi affetti da una spasticità unilaterale: in questi casi, spiegano gli autori, spesso si creano degli adattamenti, con rinforzo della fase push-off della caviglia sana.
Questa è probabilmente la ragione per cui questi due bambini godono meno dei vantaggi del pAFO. Un aspetto da tenere in considerazione al momento della prescrizione. In ogni caso, al momento il nuovo pAFO è ancora in fase sperimentale. Occorrono studi più ampi che ne confermino l’efficacia.
Lo studio: Everaert L, Sevit R, Dewit T, Janssens K, Vanloocke J, Van Campenhout A, Labey L, Muraru L, Desloovere K. Evaluation of the Working Mechanism of a Newly Developed Powered Ankle-Foot Orthosis. Sensors (Basel). 2024 Oct 11;24(20):6562. doi: 10.3390/s24206562. PMID: 39460043; PMCID: PMC11510793