Un recente studio spagnolo, pubblicato su Plos One, mette a confronto l’efficacia di un esoscheletro per la riabilitazione di pazienti con lesione spinale con quella di un tutore di piede-caviglia-ginocchio (KAFO) tradizionale.
L’esoscheletro preso in considerazione si chiama ABLE ed è stato sviluppato per lavorare su entrambi gli arti inferiori. Gli autori hanno coinvolto 10 pazienti con lesione spinale completa e cronica in un percorso di 10 sessioni di allenamento indossando, in modo randomizzato, l’esoscheletro o il tutore KAFO.
Durante ogni sessione di allenamento gli autori hanno registrato il numero di step effettuati, la distanza coperta, la velocità del passo e il tempo impiegato per alzarsi dalla sedia e iniziare a camminare.
I test cui sono stati sottoposti i pazienti sono, infatti, il Timed Up and Go, il test del passo a 10 metri e il test del passo di 6 minuti.
Gli autori hanno anche valutato con attenzione la sicurezza dei due device, in termini di eventi avversi osservati, e la usabilità e affidabilità, in termini di livello di assistenza, attività terapeutica e facilità di vestizione/svestizione. Vediamo i risultati osservati.
Indossabilità e autonomia
L’esoscheletro si è dimostrato superiore al tutore KAFO soprattutto per quanto riguarda l’autonomia di indossamento. Nonostante fosse la prima volta che i partecipanti utilizzavano l’esoscheletro, infatti, il tempo richiesto per imparare a indossarlo e toglierlo è stato pochissimo e, una volta acquisita l’abilità, il tempo di vestizione per questo device è stato inferiore a quello necessario per il KAFO di 43 secondi, a livello di assistenza comparabile.
Le altre metriche prese in considerazione risultano invece molto simili per entrambi i device. I partecipanti hanno impiegato da 1 a 4 sessioni per sentirsi a proprio agio ed essere il più possibile autonomi nell’eseguire i test richiesti e quindi per effettuare la transizione da seduti a in piedi, per camminare e anche per girare intorno a qualcosa.
Risultati clinici
Se è importante osservare la capacità di indossare un device da parte dei pazienti e il grado di autonomia che riescono a raggiungere, lo è anche valutare i risultati clinici raggiunti. In generale, tra la quinta sessione, considerata la prima a livello di possibilità di valutazione, e la decima si osservano miglioramenti in tutti i test eseguiti, con entrambi i device.
Gli autori hanno comunque individuato alcuni ambiti in cui il miglioramento presenta un significato statistico. Si parte con la distanza coperta durante il test del passo di 6 minuti, che migliora sia con l’indossamento del KAFO che dell’esoscheletro ABLE. Gli altri aspetti riguardano solo il KAFO e sono: la riduzione de tempo richiesto per completare il test Timed Up and Go, la velocità del passo e la cadenza durante il test del passo a 10 metri.
Per concludere, entrambi i device si sono mostrati sicuri. Gli autori concludono che tanto l’esoscheletro ABLE quanto il più tradizionale tutore KAFO possono essere utilizzati per la riabilitazione del passo di pazienti con danno spinale completo e cronico, sebbene ognuno presenti dei punti di forza differenti.
Studio: Rodríguez-Fernández A, Lobo-Prat J, Tolrà-Campanyà M, Pérez-Cañabate F, Font-Llagunes JM, Guirao-Cano L. Randomized, crossover clinical trial on the safety, feasibility, and usability of the ABLE exoskeleton: A comparative study with knee-ankle-foot orthoses. PLoS One. 2025 May 27;20(5):e0318039. doi: 10.1371/journal.pone.0318039. PMID: 40424335; PMCID: PMC12112281