Niente pubblicazione on line di graduatorie per disabili

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Doctor talking with aged woman on wheelchair

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Il Garante privacy vieta la pubblicazione delle graduatorie di concorsi riservati ai disabili sui siti istituzionali di alcune Province e di una Regione. I nominativi di centinaia di disabili, spesso associati a data e luogo di nascita, risultavano infatti visibili in rete tramite l’inserimento delle generalità nei più diffusi motori di ricerca. I documenti riportavano in chiaro anche informazioni ritenute eccedenti o non pertinenti (reddito, percentuale di invalidità civile, punteggio derivante dall’anzianità, numero di familiari a carico).

Per il Garante sono illeciti i trattamenti di dati effettuati dagli enti territoriali perché non conformi al Codice privacy, che non consente la diffusione di informazioni sulla salute, soprattutto on line. Oltre al provvedimento di divieto, il Garante ha prescritto alla Regione e alle Province coinvolte di mettersi in regola per il futuro con la pubblicazione di atti e documenti on line. Gli enti dovranno attenersi alle disposizioni della normativa e delle linee guida in materia di trasparenza emanate dall’Autorità, evitando la diffusione di dati sanitari. L’Autorità si è anche riservata di valutare, con separato provvedimento, gli estremi per contestare alla Pubblica Amministrazione la violazione amministrativa prevista per l’infrazione del Codice. I casi attuali si aggiungono a numerosi episodi analoghi per i quali l’Autorità è dovuta intervenire a tutela della riservatezza vietando la pubblicazione dei dati sensibili.

A settembre 2015 Antonello Soro, presidente del Garante per la protezione dei dati personali, ha scritto a Sergio Chiamparino, presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, riguardo alla preoccupante prassi di pubblicare sui siti web degli enti pubblici atti e documenti contenenti dati personali delicati come quelli riferiti alla salute, in particolare alla disabilità. Il Garante ha chiesto, inoltre, di valutare la possibilità di assumere specifiche iniziative affinché i trattamenti di dati effettuati da soggetti pubblici rispettino le norme previste in materia di tutela della riservatezza.