Aumentano i casi di osteoporosi nelle over 65

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br donna osteop 2L’80% delle donne sane over 65 hanno l’osteoporosi, più o meno grave, senza saperlo. Una ricerca, realizzata da Fondazione per l’Osteoporosi Piemonte e Città della Salute di Torino e pubblicata sulla rivista scientifica “Calcifield Tissue Internazional”, parla di “grave pandemia silenziosa” destinata a comportare un “alto costo sanitario” visto l’invecchiamento della popolazione. In Italia le fratture del femore per osteoporosi costano al servizio sanitario 6,8 bilioni di euro ogni 5 anni.
La ricerca “Prevalence of Postmenopausal Osteoporosis in Italy” è riuscita a calcolare il rischio fratture anche in assenza di sintomi. Condotta in quattro anni su un campione randomizzato di mille donne in Piemonte, è giunta alla conclusione – ha spiegato oggi il coordinatore Giancarlo Isaia – che oltre 3/4 delle donne presenta una riduzione della densità ossea e non ne è consapevole mentre meno di 1/5 a una massa ossea normale. L’innovazione della ricerca – ha aggiunto Isaia che è anche presidente della Società Italiana dell’Osteoporosi e direttore della struttura specializzata della Città della Salute di Torino – sta nell’aver utilizzato per la prima volta in Italia la tecnica Dxa: “in precedenza i dati venivano ricavati da indagini eseguite con tecnica ultrasonografica che presenza non secondari problemi tecnici di esecuzione”. Il campione esaminato, oltre ad essere rappresentativo della popolazione femminile nazionale, non doveva essere portatore di alcun “fattore rischio osteoporosi”, quali l’uso di cortisonici o di farmaci legati a patologie oncologiche, l’artrite reumatoide, il peso eccessivo. Del migliaio di donne in osservazione oltre il 33% ha una osteoporosi avanzata, il 47% una osteopenia (forma più lieve) e il 17% ha almeno una frattura procurata senza avere alcun sintomo conclamato. La ricerca torinese, condotta grazie alla collaborazione di 32 medici di base e il contributo finanziario della Compagnia di San Paolo (budget di 100 mila euro) sarà ampiamente diffusa in tutta Italia “per sensibilizzare sulla necessità di prevenzione”, ha aggiunto Patrizia D’Amelio che ha fatto parte dell’équipe di ricercatori: una terapia adeguata è in grado di ridurre il rischio fratture del 50-70%. Diagnosi precoce e corretta terapia potrebbe far risparmiare al servizio sanitario italiano circa 400 euro a persona.