A Technology Hub di Milano la riabilitazione di domani

2230
CareLab (foto di Ugo De Berti, www.udb.it)
La teleriabilitazione domiciliare è uno dei temi presenti a Technology Hub

Robot che supportano i fisioterapisti e che, attraverso collegamenti audio-video, possono controllare i pazienti, misurarne le performance e monitorarne lo stato di salute tramite sensori tattili e indossabili; esercizi e programmi personalizzati, somministrati sotto forma di videogame interattivi; protesi robotiche sempre più sofisticate, per assistere le persone colpite da disabilità negli scenari di vita quotidiana, fino a veri e propri laboratori tecnologici con ambienti di realtà virtuale semi-immersivi, per consentire un coinvolgimento attivo, sostenere la partecipazione e motivare in particolare i bambini durante l’esercizio riabilitativo.

In un’epoca di cronicizzazione delle situazioni patologiche e di invecchiamento crescente della popolazione, l’obiettivo comune deve essere una sanità sempre più efficace, personalizzata e sostenibile.

La tecnologia, fondamentale per lo sviluppo di questo percorso, negli ultimi anni ha trovato terreno fertile nel campo della medicina riabilitativa.

Perciò Technology Hub – l’evento professionale delle tecnologie innovative organizzato da Senaf (dal 17 al 19 maggio 2018 a Milano, presso MiCo fieramilanocity) – ha deciso di portare in mostra le ultime tecnologie del settore medicale avvalendosi di una realtà prestigiosa come Fondazione Don Gnocchi, leader nell’ambito della riabilitazione e da sempre impegnata nelle attività di ricerca scientifica e di innovazione tecnologica.

Nell’Area Demo Ricerca e Innovazione in Riabilitazione, la Fondazione Don Gnocchi, insieme ai suoi partner, darà la possibilità ai visitatori di conoscere numerosi servizi che spaziano dalla robotica riabilitativa a laboratori ad alta tecnologia per la riabilitazione dei bambini, fino a modelli innovativi di teleriabilitazione domiciliare.

La teleriabilitazione è uno strumento integrativo e non sostitutivo della normale attività riabilitativa, che si propone tramite soluzioni tecnologiche di intensificare i trattamenti in aggiunta ai percorsi di recupero e cura tradizionali. Per il paziente, oltre al vantaggio di poter completare il processo riabilitativo a casa, mantenendo il contatto umano con il fisioterapista, c’è anche il beneficio motivazionale legato al fatto che gli esercizi forniscono feedback e gratificazioni in tempo reale, rendendo così la terapia più incentivante.

Nello specifico, a Technology Hub sarà possibile sperimentare una piattaforma riabilitativa basata su un’architettura che sfrutta Azure, la piattaforma cloud di Microsoft: l’unico sistema di teleriabilitazione domiciliare che, attraverso una “postazione operatore” e un “kit paziente” da installare al domicilio degli assistiti, consente di combinare esercizi di realtà virtuale con la telepresenza del terapista e garantire standard qualitativi fondamentali in campo sanitario.

Tra questi, la scalabilità con cui si potranno in futuro gestire enormi quantità di dati, l’integrazione con strumenti di produttività e analisi, che permetteranno un utilizzo sempre più articolato delle informazioni in chiave predittiva, e la conformità ai più elevati parametri di sicurezza e privacy.

Allo stesso modo Healthy Reply, società del gruppo Reply specializzata in servizi di telemedicina, telemonitoraggio e continuità socio-assistenziale, porterà in fiera la propria soluzione Ticuro Reply che permette la rilevazione dei dati e la teleassistenza remota, sfruttando un’applicazione di realtà virtuale per la riabilitazione (sviluppata da Evolv), basata sulla tecnologia sensoristica alla base di Microsoft Kinect per supportare il paziente nell’esecuzione degli esercizi e il terapista nella creazione di programmi personalizzati.

Un altro valido servizio che è possibile offrire oggi in ambito sanitario è quello della Riabilitazione Robotica, ovvero di sistemi robotici che integrano e supportano il lavoro dei terapisti nella riabilitazione dell’arto superiore di pazienti colpiti da ictus o da altre patologie neurologiche, con un’azione specifica in particolare sui movimenti di mano, polso, gomito e spalla.

I robot (provenienti dalle aziende Emac e Humanware) permettono di aumentare l’intensità di trattamento; proporre scenari sempre più stimolanti per il paziente attraverso l’utilizzo della realtà virtuale; realizzare protocolli personalizzati secondo le caratteristiche cliniche del singolo paziente e infine misurare in modo oggettivo la risposta al trattamento.

In particolare, Emac presenterà a Technology Hub non solo la sua Tyrosolution (Myro, Amadeo, Diego, Pablo, oggi presenti in parecchi Centri Don Gnocchi in Italia), ma anche l’Esoscheletro Ekso per la riabilitazione neuromuscolare, Giraff, un robot per la video consulenza, ARYS™ pro, bracciali innovativi per la misurazione dei movimenti degli arti superiori e BikeAround™, una cyclette tecnologica collegata a una proiezione di Google Street View, proposta proprio di fronte alla persona.

Humanware, spin-off della Scuola Superiore di Pisa, invece, proporrà sia il robot Motore sia Ultra, anch’esso un robot per il recupero funzionale dell’arto superiore.

In fiera sarà presente anche la piattaforma di riabilitazione robotica Hunova di Movendo, spin-off dell’Istituto Italiano di Tecnologia, di recente introdotta nei Centri Don Gnocchi di Milano e Roma.

Il CareLab dell’IRCCS S. Maria Nascente di Milano della Fondazione Don Gnocchi (foto di Ugo De Berti, www.udb.it)

Rivoluzionaria, inoltre, la soluzione proposta a Technology Hub da CARELab, un laboratorio pediatrico, recentemente realizzato all’IRCCS S. Maria Nascente di Milano della Fondazione Don Gnocchi.

La presenza di un’équipe multidisciplinare ha permesso la progettazione, lo sviluppo e l’integrazione di soluzioni tecnologicamente avanzate (hardware e software) in grado di promuovere un coinvolgimento attivo del bambino, sostenendone la partecipazione e la motivazione durante l’esercizio riabilitativo.

Al CARELab i bambini svolgono attività di riabilitazione motoria e cognitiva attraverso l’interazione in un ambiente virtuale semi-immersivo appositamente sviluppato.

Il movimento del bambino viene rilevato tramite sensori e dispositivi di misura e l’elaborazione di queste informazioni fornisce misure quantitative utili al monitoraggio del suo percorso riabilitativo.

L’operatore può, a ogni sessione, personalizzare e adattare le attività ludiche ai bisogni riabilitativi ed alle caratteristiche del bambino, mentre la strumentazione consente di raccogliere misure quantitative e generare indici relativi all’attività svolta, a supporto del monitoraggio continuo del percorso riabilitativo.

Il robot R1

In fiera spazio anche ai robot dotati di meccanica sofisticata, sensoristica e intelligenza artificiale come R1 dell’Istituto Italiano di Tecnologia (con il quale la Fondazione Don Gnocchi ha recentemente dato vita a un joint-lab), “educato” a svolgere compiti particolari per diventare un dispositivo tra i più versatili nel panorama internazionale ed entrare così nelle case come robot assistivo-riabilitativo economicamente sostenibile, e nelle palestre di riabilitazione come robot per integrare i trattamenti più tradizionali.

Il robot potrà pertanto supportare il personale clinico-assistenziale in reparto, così come al domicilio del paziente: potrà portare oggetti, aiutare la persona assistita a ritrovarli o a prenderli se difficili da raggiungere; potrà ricordare appuntamenti o l’assunzione di medicinali, fino a riconoscere le cadute per gestire le eventuali emergenze.

L’IIT sta inoltre supportando il trasferimento tecnologico di MecFES, un dispositivo brevettato a livello internazionale dalla Fondazione Don Gnocchi in grado non solo di restituire un elevato livello di autonomia a persone con gravi neurolesioni, ma anche di migliorare le loro funzionalità motorie, aiutandole nella riabilitazione e nelle normali attività di vita quotidiana.

Cyberlegs Plus Plus

A Technology Hub sarà anche possibile incontrare alcuni dei ricercatori del progetto europeo H2020 CYBERLEGs Plus Plus, coordinato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna visibile che – in collaborazione con la Fondazione Don Gnocchi e altri partner europei- si pone l’obiettivo di validare sia da un punto di vista tecnico che economico l’utilizzabilità di sistemi robotici protesici e ortesici al al fine di migliorare la mobilità di amputati trans-femorali vascolari in scenari di vita quotidiana.

L’area dedicata alle attività dell’Istituto di BioRobotica ospiterà inoltre altre tecnologie sempre nel campo della riabilitazione.